Dead Ant – Monsters vs Metal (2017)

DEAD ANT – MONSTERS vs METAL (2017)

“Dead ant” è film del 2017 diretto da Ron Carlson arrivato in Italia grazie alla Midnight factory.

Il film narra le vicende dei Sonic Grave, una band glam rock in viaggio nel deserto per raggiungere un festival al quale parteciperanno grazie al loro manager. Durante la sosta notturna notano un chiosco gestito da un misterioso nativo americano, dal quale acquistano una notevole quantità della potente Poyote e vengono avvertiti del pericolo in cui possono correre se assunta in maniera scorretta. Il negoziante raccomanda loro di non offendere nessuna creatura, sia umana che animale, dopo l’assunzione di questo potente allucinogeno poiché le conseguenze potrebbero essere disastrose ma il consiglio viene completamente ignorato.

E’ cosi che i nostri dopo aver abusato di questa sostanza investono per sbaglio un formicaio dalle quali escono formiche giganti e assetate di sangue e vendetta.

A metà strada tra la horror comedy e il trash “Dead ant” funziona per diversi motivi. La sceneggiatura non annoia e ti lascia passare con disinvoltura 90 minuti di divertimento grazie anche ai dialoghi pungenti e divertenti dei protagonisti, gli effetti speciali sono buoni e ben curati in un connubio di trasformazioni, splatter e sangue fino all’esplosivo finale quando i nostri arrivano al festival con scene talmente comiche che sfiorano il demenziale.

Nel cast da segnalare la presenza di Sean Astin (Mickey nel film “I Goonies” e Samvise Gamgee, indimenticabile protagonista nella trilogia di Peter Jackson, “Il signore degli anelli”) e Jake Busey (“Sospesi nel tempo”, “The predator”).

In conclusione “Dead Ant” è l’ideale per passare una serata spensierata in compagnia di amici, un film divertente che, grazie anche ad una splendida colonna sonora a base di hair metal, vi coinvolgerà lasciandovi con un sorriso stampato sul volto.

Ovviamente il film è destinato a chi ama le horror comedy come “Scary movie”, film con molte citazioni e dal quale non si pretende altro.

dani ironfist

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Il signore del male (1987)

Articolo a cura di Dani Ironfist

IL SIGNORE DEL MALE (1987)

Dopo l’insuccessi disastrosi dei film “La cosa” e di “Grosso guaio a Chinatown” (come spesso è accaduto rivalutati negli anni successivi) , John Carpenter decide di accasarsi presso una piccola casa di distribuzione (Alive films) e di girare due film a basso budget, il qui presente di cui andremo a parlare ed “Essi vivono” del 1988.

Con “Il signore del male” (Titolo originale: “Prince of darkness”) Carpenter sorprende tutti e decide così di girare quello che è, a tutti gli effetti, il suo film più lento e meno commerciale, dove per almeno 40 minuti si parla solo di metafisica. Un film dalla sceneggiatura straordinaria il quale va seguito con attenzione per capirne il significato, dove John Carpenter ci infila di nuovo un feroce attacco alla chiesa, come del resto era già avvenuto in parte qualche anno prima con “The fog”.

Il film racconta la storia di un sacerdote (interpretato da un sempre grande Donald Pleasence) che, frugando in un seminterrato di una cattedrale abbandonata, scopre un contenitore contente un liquido dal colore verdastro. Esso non è altro che l’essenza del male, l’anticristo che cerca di emergere. Dopo aver invitato il professor Howard Birack e il suo gruppo di giovani scienziati e studiosi accademici per studiarne il contenuto e far luce sui misteri della “Confraternita del sonno”, il fluido ben presto contagerà quasi tutti portandoli a contatto con un incubo terrificante e tenendoli asserragliati dentro la cattedrale senza via di fuga.

John Carpenter porta al massimo la sua poetica cinematografica sull’assedio, come era già successo in passato (e a pensarla bene questa poetica la troviamo anche in alcune parti di “Grosso guaio a Chinatown”), una poetica tanto cara anche a George A. Romero. In questo caso però, Carpenter crea un enorme tensione per il semplice fatto che non c’è il pericolo che qualcuno entri nella cattedrale ma il fatto che dall’esterno bloccano ogni via di fuga, tra l’altro da segnalare la presenza di Alice Cooper nel ruolo di un barbone.


Il senso di oppressione dall’esterno si sente marcato durante tutta la durata del film, l’atmosfera è lugubre e pesante complice anche una meravigliosa colonna sonora martellante. Un ruolo chiave è rivestito dai sogni di uno dei protagonisti, sogni che mostrano continuamente un mondo devastato nel quale nel meraviglioso finale scopriremo chi in realtà è l’anticristo. L’idea di mescolare scienza e religione è molto probabilmente unica al mondo e gli attori principali come Donald Pleasence e Victor Wong sono a dir poco fantastici.
La dimostrazione del fatto che il film è stato girato con basso budget la ritroviamo in come Carpenter si assuma i rischi nel raccontare la storia con quelli che forse sono i titoli di testa più lunghi di sempre con almeno 10 minuti di immagini misteriose che vanno da un enorme formicaio in agitazione e un prete che muore in una stanza mentre un raggio di sole squarcia il buio fino ad arrivare alle nuvole che oscurano il sole.


I titoli di testa sono un continuo cambiare di scena tra gli interni della cattedrale e le aule dell’università popolate dai dottorandi facendo così la conoscenza dei personaggi.
“Il signore del male” va ad inserirsi nella “Trilogia dell’apocalisse” che comprende oltre a questo anche “La cosa” (1982) e “Il seme della follia” (1994) pur non avendo niente in comune con gli altri titoli.
Se pensate che i vari “The conjuring”, “Annabelle” ecc.. siano film spaventosi vuol dire che non avete mai visto “Il signore del male”, un film talmente terrorizzante e inquietante che potrebbe mettere a dura prova la vostra stabilità mentale.

Curiosità:
Oltre alla partecipazione nel film, Alice Cooper ha composto il tema principale del film, “Prince of darkness”, contenuta nell’album “Raise your fist and yell”.

Alcuni estratti dal sogno si possono ascoltare nella canzone “Down in the park” di Marilyn Manson.

Il personaggio interpretato da Lisa Blount si chiama Danforth, lo stesso personaggio che troviamo in “Alle montagne della follia” di H.P. Lovecraft, autore molto spesso omaggiato da John Carpenter nelle sue pellicole.


Il personaggio interpretato da Donald Pleasence si chiama Padre Loomis, chiaro omaggio al dottor Loomis interpretato da lui stesso in “Halloween – la notte delle streghe” (1978).


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Vampires (1998)

VAMPIRES (1998)

“Vampires” è il sedicesimo lungometraggio diretto dal maestro John Carpenter.In questa pellicola viene narrata la storia di un gruppo di cacciatori di vampiri del nuovo Messico capitanati da Jack Crow (interpretato da un sempre grandissimo James Woods) che intendono liberare il mondo da queste creature demoniache. Quando poi si imbattono nel grande capo Valek non tutto prosegue per il verso giusto.Quello che lo differenzia da altri film a tema vampiresco è che qui non siamo di fronte a vampiri sdolcinati, come in film tipo “Twilight” o Intervista col vampiro”, qui sono dei veri e propri predatori assassini. Esattamente come dovrebbe essere il vampiro secondo il mio punto di vista.

Anche in questo film del maestro tutto è curato al top. Colonna sonora, regia, montaggio e fotografia è tutto spettacolare in un film che si può definire una sorta di western/horror.

Altro grande tassello nella carriera del John Carpenter, assolutamente da vedere e avere nella vostra collezione.

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Pubblicato in origine su facebook il 10 gennaio 2021

Terrifier (2016)

TERRIFIER (2016)

Diretto da Damien Leone, il film racconta la storia di due amiche che dopo aver lasciato una festa con amici durante la notte di Halloween rimangono bloccate per la strada durante il loro ritorno a casa.
Durante la sosta forzata si imbattono in un tipo travestito da clown dentro ad una pizzeria, quello che all’inizio sembra uno scherzo si renderanno conto presto che avranno a che fare uno sadico assassino.

Allora, va detto che aldilà della mediocre recitazione delle due attrici il personaggio Art the clown funziona bene, spietato e cattivo all’inverosimile senza le solite battute messe li a caso anche perché l’originalità del personaggio sta nel fatto che non apre mai bocca, una sorta di diabolico “Charlot”.

Art the Clown è autore di una serie di feroci omicidi realizzati con effetti speciali vecchio stile davvero molto efficaci, raggiungendo picchi assoluti di splatter (la scena della ragazza tagliata in due con una motosega a partire dalla vagina è notevole).

Scene disturbanti che fanno di “Terrifier un film sicuramente non adatto a tutti.
In conclusione un ottimo slasher destinato ad un pubblico ristretto di appassionati. Il film è uscito e distribuito in Italia in dvd/bluray tramite la Cine-museum.

Curiosità: Art the clown era già apparso in un episodio del film precedente di Damien Leone “All Hallow’s Eve”.
Di recente è stato divulgato il trailer di “Terrifier 2”, ma ancora non è definita la data di uscita. 

Il film è acquistabile in lingua italiana sul sito della Cinemuseum

Pubblicato in origine su facebook il 2 settembre 2020

May (2002)

MAY (2002)

“May” è un film scritto e diretto da Lucky McKee distribuito in Italia dalla Pfa films.

Il film racconta la storia di May, una ragazza con un’infanzia difficile e che non conosce valori come amicizia e amore. May vive sola con il suo gatto e ha come unica amica una bambola regalatagli dalla madre.
Dopo essere stata trascurata ed emarginata dalla sua collega e amica e da un ragazzo di cui si era invaghita con il quale stava per nascere una relazione decide di creare un amico tutto suo con i pezzi delle sue vittime.

Non voglio spoilerare più di tanto poiché questo è un film ancora poco conosciuto, posso però dire che Lucky McKee dirige con grande talento una bravissima Angela Bettis nel ruolo di May in un film dove troviamo un po’ di tutto: horror, melodramma e un tocco di humor nero.
Un film stupendo, malinconico, con molta tensione e un finale tristissimo, una sorta di Frankestein al femminile che segna un grande debutto per il talentuoso regista Lucky McKeen, ancora poco conosciuto nonostante ottimi film all’attivo dopo questo folgorante debutto.
“May” è un film bellissimo, se siete amanti dell’horror (e non solo) dovrebbe stare nella vostra collezione.

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Pubblicato in origine su facebook il 14 ottobre 2020

Tigers are not afraid (2017)

TIGERS ARE NOT AFRAID (2017)

“Tigers are not afraid” è un film messicano diretto da Issa Lòpez edito finalmente in Italia dalla Midnight Factory.
Il film racconta la storia di Estrella una ragazzina che all’improvviso perde la madre assassinata dallo spietato narcotrafficante El Chico. Estrella, rimasta sola e senza una casa, si trova costretta ad unirsi ad una banda di ragazzini orfani che vivono per strada capitanati dal rabbioso Shine.

Ad un certo punto però accadrà qualcosa che li costringerà ad una continua fuga dai sicari di EL Chico e, come se non bastasse, Estrella è tormentata da continue visioni sovrannaturali che solo lei può vedere.

Questo è un film che mi ha colpito dentro, descrivendo perfettamente un Messico dilaniato dal narcotraffico e la situazione drammatica in cui molti ragazzini sono costretti a vivere. Il tutto funziona alla grande grazie all’unione di vari generi dal crime all’horror con qualche tocco fantasy.
Qui è veramente tutto al top, dalla sceneggiatura che lascia a bocca aperta grazie ai dialoghi meravigliosi, alla regia di Issa Lòpez che si cimenta dietro la macchina da presa davvero in un modo eccellente.

La fotografia è curata in tutti i dettagli e gli effetti speciali funzionano alla perfezione. Da notare la splendida prova dei giovani attori, soprattutto quella del giovanissimo Juan Ramòn Lòpez che si immedesima nel ruolo di Shine dando vita ad una prova incredibile.
A fare da contorno a tutto il film una splendida colonna sonora.


In conclusione: un pugno allo stomaco che mi ha commosso e fatto riflettere allo stesso tempo!
Chiudo con un plauso alla Midnight Factory che porta nel nostro paese perle come questa che meritava di sicuro la sala e che molto probabilmente senza di loro sarebbe rimasto un film inedito in Italia.

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Pubblicato in origine su facebook il 24 dicembre 2020

Carrie – Lo sguardo di Satana (1976)

CARRIE – LO SGUARDO DI SATANA (1976)

In questi giorni ha compiuto 80 anni uno tra i più importanti registi della nuova Hollywood, sto parlando di Brian De Palma, di conseguenza celebriamo la sua arte con quello che considero uno dei più grandi horror mai realizzati.

Sinossi: Carrie (interpretata da una grandissima Sissy Spacek) è una ragazza che a scuola viene continuamente bullizzata dalle sue compagne, oltre a questo deve fare i conti ogni giorno con una madre schizofrenica ossessionata dalla religione cristiana la quale crede che Carrie sia Satana in persona. Carrie piano piano prende coscienza dei suoi poteri soprannaturali e avrà la sua vendetta.

Diciamolo subito, bastano i primi cinque minuti per gridare al capolavoro, con la sequenza dall’alto durante la partita di pallavolo che poi si sposta negli spogliatoi tra il vapore delle docce e la stessa Carrie ridicolizzata dalle compagne dopo aver scoperto per la prima volta le mestruazioni.
Regia esemplare di Brian De Palma con le classiche sequenze al rallentatore accompagnate dalla splendida colonna sonora di Pino Donaggio.
Nel cast troviamo oltre ad un giovane John Travolta, Nancy Allen (Robocop, Blow out) e Piper Laurie (Trauma) nella strepitosa parte della madre di Carrie.
“Carrie – lo sguardo di Satana” è il primo film della storia del cinema tratto da un racconto di Stephen King con un mediocre seguito uscito nel 1999 e un bruttissimo remake uscito nel 2013 che non ha niente a che vedere con il film di Brian De Palma.
Detto questo “Carrie – lo sguardo di Satana” è un film magnifico che fa riflettere, inquieta ed è triste allo stesso tempo.
PS: Segnalo che è uscito in dvd e blueray tramite Midnight factory un bellissimo box per la collana Midnight classic contenente 3 dischi con oltre 4 ore di contenuti extra e un book da collezione.

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Pubblicato in origine su facebook il 13 settembre 2020

Sei donne per l’assassino (1964)

SEI DONNE PER L’ASSASSINO (1964)

Qui siamo di fronte ad uno dei miei film preferiti del grande Mario Bava, e dato che me lo sono rivisto in questi giorni ho voglia di tirare giù due righe.
Sinossi: Massimo Mortacchi e la contessa Cuomo sono proprietari di lussuoso atelier. Una loro modella viene strangolata da un assassino dal volto completamente coperto da un cappuccio bianco.
Sul posto arriva l’ispettore Silvestri per interrogare i presenti e indagare sul caso, nel frattempo gli omicidi dell’assassino continuano, non aggiungo altro alla trama visto che sicuramente ci sarà qualcuno che non ha mai visto il film in questione (cosa abbastanza grave se amate il genere).
La cosa che risalta subito all’occhio è la spettacolare fotografia in un tripudio di colori nel classico stile gotico di Mario Bava. Regia come sempre di alto rilievo, veloce e con una sceneggiatura che non annoia mai.
Con questo film Mario Bava inaugura per certi versi la figura dell’assassino con i guanti (ripreso poi da Dario Argento sei anni dopo nel film “L’uccello dalle piume di cristallo”) e il cappello nero (ricorda molto Freddy Krueger).
“Sei donne per l’assassino” è considerato tra i precursori del giallo all’italiana e fu duramente criticato all’epoca per il sadismo e la violenza in alcune scene.

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Pubblicato in origine su facebook il 10 settembre 2020

Stomach (2018)

STOMACH (2018)

“Stomach” è un film scritto e diretto da Alex Visani, un regista cult molto amato da noi appassionati di cinema horror indipendente, un regista che ha fatto del gore e dello splatter il suo marchio di fabbrica, arrivando anche a creare la collana “Spasmo video” per la “Home movies” con la quale ha portato in Italia in home video molti cult splatter/gore da tutto il mondo (vedere il catalogo per credere).

“Stomach” racconta la storia di Alex un ragazzo che, dopo la morte misteriosa dei genitori, vive da solo in una casa rurale in campagna. Alex è tormentato da un malessere fisico interiore che lo spinge quasi al suicidio, è innamorato in segreto di Anna (sua collega di lavoro) e deve fare anche i conti con i colleghi che lo bullizzano e deridono in continuazione. Il malessere interiore e la rabbia contro il mondo trasformano il suo stomaco in qualcosa di mostruoso.
Evito di andare oltre per non spoilerare perché è un film che dovete vedere.

Girato interamente in Umbria “Stomach” funziona grazie alla buona prova degli attori protagonisti e agli effetti speciali, le scene splatter sono tutte ben girate e molto forti per chi è facilmente impressionabile, la fotografia è ottima e le ambientazioni nelle campagne umbre sono davvero stupende.
In conclusione: “Stomach” è un film da vedere e che dimostra ulteriormente che il cinema horror italiano può e deve tornare ai livelli che merita, con registi come Alex Visani questo è possibile!

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Pubblicato in origine su facebook il 27 ottobre 2020

The Antithesis (2017)

THE ANTITHESIS (2017)

Cari seguaci della cripta oggi voglio parlarvi di questo piccolo gioiellino diretto da Francesco Mirabelli, un regista con molte buone idee a mio avviso.

Sinossi: la giovane geologa Sophie Vaiani, su delega di un architetto, va a soggiornare in una lussuosa villa nella quale si verificano fenomeni anomali derivati da continui sbalzi termici estremi. Una volta stabilitasi nella villa sarà coinvolta in un vortice di orrore e delirio.

La pellicola vede come protagoniste Karolina Cernic , Marina Loi e la bravissima Crisula Stafida. Sin dalla prima sequenza si nota l’amore del regista verso i grandi maestri come Dario Argento e Lucio Fulci.
Ottima fotografia, molto curata e ottima la regia di Mirabelli che dimostra di avere molto talento dietro la macchina da presa e tanta passione per il cinema di genere.
Il film, nonostante un po’ di lentezza nei primi 20/30 minuti, funziona bene grazie alla messa in scena, alla bravura di Crisula e decolla nella seconda parte grazie ad una sceneggiatura che, nonostante qualche dialogo non proprio eccelso, riesce a mettere ansia grazie anche alle musiche di Claudio Simonetti .
Il film ha vinto il premio “miglior opera prima – premio Mario Bava” alla 37a edizione del Fantafestival.
In conclusione: un film che a me personalmente è piaciuto molto e che mi sento di consigliare a tutti gli amanti del cinema di genere.

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Pubblicato in origine su facebook l’8 dicembre 2020

https://www.youtube.com/watch?v=jn9Uej1lr6U&ab_channel=TheMovieScreening