Spider (2002)

Articolo a cura di Dario Vitale

SPIDER (2002)

“Spider” di David Cronenberg è una discesa angosciante nella mente di un uomo tormentato dalla sua storia personale. Basato sul romanzo di Patrick McGrath, il film ci porta nei pensieri disturbanti di Spider, un uomo afflitto da una malattia mentale e dai demoni del suo passato.

L’interpretazione di Ralph Fiennes offre una performance magistrale nel ruolo del protagonista, portando alla vita il personaggio con una profondità e una vulnerabilità straordinarie. Viene trasmesso in modo tangibile la lotta interiore del protagonista mentre cerca di districarsi tra la realtà e il delirio, cercando di ricostruire i frammenti della sua memoria devastata. La regia di David Cronenberg è impeccabile, avvolgendo lo spettatore in un’atmosfera claustrofobica e inquietante fin dalle prime scene. La fotografia cupa e i set decadenti aggiungono ulteriori strati di tensione e disperazione alla storia, mentre la colonna sonora evocativa contribuisce a creare un’aura di suspense costante.

La grandezza e inquietudine che provoca il film è che ci costringe a confrontarci con i nostri stessi demoni interiori, i nostri problemi in quanto esseri umani e a riflettere sulla fragilità della mente stessa. L’esperienza cinematografica intensa e disturbante lascia il segno per coloro che sono disposti a immergersi nelle profondità dell’oscurità mentale, offrendo una visione avvincente e provocatoria che rimarrà con loro a lungo dopo i titoli di coda.

Trasponendo il romanzo di Patrick McGrath in un’opera cinematografica, David Cronenberg riesce ancora una volta ad affrontare temi complessi come la malattia mentale, la memoria e la percezione della realtà. La narrazione è intricata, spesso sconcertante, ma la regia guida gli spettatori attraverso questo labirinto psicologico con una maestria che cattura l’attenzione dall’inizio alla fine. David Cronenberg si distingue ancora una volta per la sua capacità di esplorare i recessi più oscuri della psiche umana, senza compromessi. La colonna sonora di “Spider” svolge un ruolo fondamentale nel creare l’atmosfera disturbante e inquietante del film. Composta da Howard Shore, collaboratore di lunga data di David Cronenberg, la musica si fonde perfettamente con le immagini per intensificare le emozioni e l’angoscia del protagonista.

Le composizioni sono caratterizzate da toni cupi, melodie sinistre e suoni dissonanti, che contribuiscono a creare un senso di tensione e disagio. Il tono oscuro e claustrofobico del film è presente sin dalla prima scena, quanto Spider viene rilasciato da un istituto psichiatrico e si trasferisce in una casa per ex detenuti. Ed è con la dinamica del flashback che scopriamo man mano la causa delle turbe mentali del protagonista; emergono infatti i dettagli dell’infanzia di Spider e della sua relazione complessa con la madre, interpretata da una grandissima Miranda Richardson.

L’ossessione per gli insetti, e in particolare, come si evince dal suo nome, degli aracnidi, è un tema ricorrente, esplorato attraverso visioni e deliri che riflettono la sua fragilità mentale e le sue paranoie. Man mano che il film procede, Spider smette di distinguere ciò che è reale da ciò che è frutto della sua mente distorta. Questo processo di confronto culminerà nel climax finale, il momento in cui si offre una chiave di volta allo spettatore per interpretare i misteri che circondano il protagonista.

Beyond the horror è un blog per chi ama il cinema con grande rispetto verso i nostri followers e sostenitori, seguiamo spesso festival, cineforum, rassegne e molto altro con lo scopo di divulgare la cultura e i valori della settima arte. Se ti piace il nostro lavoro unisciti agli amici di Beyond the horror.

© Beyond the Horror Blog 2024

Se acquisti il film o qualsiasi altra cosa cliccando su questo banner, Amazon ci riconosce una piccola percentuale a titolo di commissione compresa nel prezzo senza maggiorazione.