Eldorado (2021)

Articolo a cura di Frina e Dani IronFist

ELDORADO (2021)

“Una grotta, un libro misterioso e una donna che custodisce il mistero. il viaggio di un uomo, sulle orme dei suoi predecessori, alla ricerca dell’oro alchemico.”

“Eldorado” è un film del 2021 diretto da Domiziano Cristopharo che si avvale della ormai consolidata collaborazione con Andrea Cavaletto, quest’ultimo autore della sceneggiatura e vede tra i protagonisti principali Elio Mancuso e Nicola Vitale Materi.

Il film è un road movie che si rifà al “Dogma 95”di Lars Von Trier con il quale Domiziano ci accompagna attraverso i caldi paesaggi dell’Isola di Gran Canaria e facendoci addentrare nel culto della Santeria.

Prima di addentraci nella recensione del film è giusto spendere due parole su cosa sia la Santeria.

La Santeria nasce dal sincretismo di elementi della religione cattolica con altri della religione tradizionale yoruba, praticata dagli schiavi africani e dai loro discendenti a Cuba.

I conquistatori spagnoli e portoghesi cristiani hanno imposto la loro religione cattolica agli schiavi proibendo loro, pena la morte, di praticare le loro religioni animiste africane. Gli schiavi, per aggirare questo divieto, decisero di celare dietro l’iconografia dei santi cattolici i loro dei in modo da poterli adorare senza pericolo. Gli schiavisti pensavano quindi che stessero adorando i santi ma in realtà gli schiavi gliela stavano facendo sotto al naso e stavano mantenendo le loro religioni tradizionali. Il termine “Santeria” venne coniato in senso dispregiativo per indicare quella che, ai loro occhi, sembrava un’eccessiva devozione ai santi.

Non è un caso quindi che Domiziano abbia ambientato il film alle Canarie, sua residenza ormai da molti anni. Non solo la Santeria è presente nel film ma con lo scorrere della pellicola ci addentreremo alla scoperta dei riti alchemici e del folklore che sono da sempre radicati in quelle terre seguendo le vicende dei due protagonisti principali, Santero e Lo stregone.

Il viaggio di Santero inizia a bordo del suo camper e ad accompagnarlo un manoscritto ricco di simboli esoterici e mappe che lo condurranno ad una grotta dove, seguendo le orme dello Stregone, celebra una serie di cerimoniali, tra sesso e autolesionismo legati ai rituali della Mandragora pianta che nel medioevo veniva indicata come una pianta delle streghe in quanto dotata di potere allucinogeno.

La Mandragora Officinalis ha una delle radici di forma vagamente antropomorfa e anche grazie a questo aspetto nell’antichità le vennero attribuiti poteri magici. Le sue radici venivano utilizzate come amuleto, oppure aggiunta in piccole quantità alle bevande, per favorire il sonno o come afrodisiaco e propiziatore della fertilità. È una pianta che va maneggiata con molta cautela in quanto in quantità eccessive può essere estremamente tossica, anche mortale.

La leggenda narra inoltre che al momento della sua estirpazione dal terreno la pianta emetteva un terrificante urlo atto ad uccidere la persona in questione. Durante la visione noterete che tutto questo è stato citato alla perfezione da Domiziano, soprattutto nella meravigliosa scena del rito notturno, tutto curato nei minimi dettagli.

Come spesso ci ha abituato nei suoi film, Domiziano riduce i dialoghi all’osso lasciando parlare le immagini. Nel corso del film seguiamo Santero e, prima di lui, “Lo stregone” in quello che sembra un viaggio spirituale nel quale, tramite riti e sacrifici, cercano di raggiungere le radici della conoscenza mistica. Non viene lasciato nulla all’immaginazione e vengono mostrati senza censura e in maniera cruda il viaggio e i riti che i due uomini compiono. È come se il lato animalesco e istintivo dell’uomo non possa venire abbandonato nella ricerca spirituale perché negli antichi riti il corpo, la mente e lo spirito non possono essere separati. Ma bisogna stare attenti. La ricerca della conoscenza spirituale non può essere sporcata da finalità materialistiche e dall’avidità pena l’essere puniti dalle divinità o rimanere vittime di truffatori senza scrupoli che approfittano dell’ingenuità e ignoranza.

“Eldorado” fa parte di una trilogia di film ambientati sull’Isola di Gran Canaria sul tema del viaggio e dell’isolamento confermando ancora una volta la grande poetica cinematografica di Domiziano Cristopharo.

Non mancano i momenti gore ma qui siamo di fronte ad un horror spirituale e sopraffino che farà la gioia dei palati più fini.

Il film sarà presentato in anteprima il 13 marzo presso il cinema Nuova Luce di Urbino per gli studenti dell’Università e l’accademia delle belle arti con Domiziano presente in sala, il film sarà distribuito i primi giorni di marzo in DVD esclusiva dalla Unusual Horror.

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