Halloween Party (2019)

Articolo a cura di The Crystal Lake Girl

HALLOWEEN PARTY (2019)

“Halloween party” è un film del 2019 diretto da Jay Dahl.

Alcuni ragazzi in un campus sono perseguitati da un misterioso meme, che appare sui loro computer e che chiede di inserire la loro peggiore paura entro 20 secondi. Altrimenti la loro paura si materializzerà uccidendoli. Una ragazza, aiutata da un nerd informatico cercherà di capire come fermare questa cosa.

Un filmetto per Halloween, da aggiungere alla miriade di film a tema o comunque ambientati nel periodo.

 Peccato che questo film, che ha comunque un buono spunto, sia poco efficace a livello orrifico. Va bene che è un teen movie, ma dovrebbe essere anche un horror  La tensione c’è, non è tutto perfetto, ma funziona.  La pecca più grossa, che non lo fa arrivare la sufficienza, è il mostrare davvero poco. O meglio, l’uso smoderato del vedo non vedo.

 Il troppo stroppia si dice. Questo film ne è sicuramente il caso.

 Ed un vero peccato, perché i due protagonisti sono “simpatici” ed è subito facile empatizzare e tifare per loro. E la storia dei bambini deformi, e del campus che prima era un ospedale, non è originale ma fa il suo dovere.

 Il sangue è davvero poco però, ed il finale è piuttosto sbrigativo. Forse budget e possibilità erano limitate e il risultato non poteva essere altrimenti. Sicuramente, se volete qualcosa di molto leggero questo è il film che fa per voi.

 Un po’ di coraggio in più non sarebbe guastato però date le buone premesse.

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The Body Tree (2017)

Articolo a cura di The Crystal Lake Girl

THE BODY TREE (2017)

Oggi andiamo in Siberia, a seguire un gruppo di studenti, e il loro professore, in visita alla famiglia di una loro amica, Kara, morta l’anno prima. La ragazza è stata uccisa dal fidanzato geloso.
Nel gruppo c’è anche Alice, sorella del fidanzato di Kara. Lei è assolutamente convinta che il fratello non sia l’assassinio.
Dicevamo in Siberia, in una regione particolarmente piena di suggestioni antiche e antichi rituali.
Quindi, arrivati sul posto i ragazzi si convincono velocemente che sia tutto molto strano.
I parenti di Kara infatti li invitano ad assistere ad un antico rituale, che però finirà male.
Da questo punto in poi ci sarà la svolta dinamica del film e i ragazzi dovranno lottare per la loro sopravvivenza.

The Body Tree è un film del 2017 diretto da Thomas Dunn e Mickahil Kukuskin.
Mescola diversi sottogeneri e non spicca per originalità.
Abbiamo l’elemento paranormale, che si lega al folk horror, il rituale fatto dai parenti di Kara é molto simile ad un rituale degli indiani d’America, molto più inquietante però.
E poi si passa allo slasher, con un pizzico di “Evil Dead”.
Quindi un bel minestrone, che a me sinceramente non è dispiaciuto, seppur molto in deficit per recitazione e situazioni abbastanza “già viste” e quindi molto prevedibili.
Tutto sommato il film scorre bene, l’intreccio per scoprire la verità sulla morte di Kara è abbastanza buono. I personaggi però sono piuttosto scialbi, anche se si cerca di dargli comunque personalità, ma se ci riferiamo alla componente slasher può anche passare inosservato.
L’intrattenimento c’è, non è superbo ma ci sta, dato anche il basso budget.

Il finale è tra i più standard e prevedibili, ma anche qui non mi sento di infierire.

Nel complesso il film intrattiene senza dare però molto di più allo spettatore.
Non è bocciato, questo lo voglio precisare, non è sicuramente per i palati fini, che sono sempre alla ricerca di visioni sconvolgenti e ben ingeniate.

Il film è disponibile su Prime Video.

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Undead (2005)

Articolo a cura di The Crystal Lake Girl

UNDEAD (2005)

“Undead” è un film horror australiano del 2003 diretto dai fratelli Michael e Peter Spierig. È una commedia horror che attinge, tra stile e svolgimento, da “Evil Dead”, “La notte dei morti viventi “e L”’alba dei morti dementi”.

 Molto figo(!) , direte voi. Beh, non proprio dico io.

Nella pacifica piccola città di pescatori Barkley iniziano a cadere meteoriti che sembrano portare una malattia che trasforma gli abitanti in zombi. Un gruppo di persone, si troverà braccata in casa di uno strano personaggio, ad affrontare l’invasione dei non morti. Oltretutto abbiamo anche degli alieni a complicare la situazione.

Divertente a suo modo, “Undead” purtroppo però non riesce mai a decollare del tutto. Colpevolissima la CGI davvero imbarazzante e la fotografia molto scialba, che rendono il tutto davvero poco accattivante.

 Il film è una commedia horror, che però non è abbastanza incisiva per spiccare, le gag sono molto limitate, anche perché c’è una componente “action”, rappresentata dal personaggio di Marion, il matto del paese, che in realtà era stato già rapito dagli alieni in passato. L’uomo è diventato una specie di super eroe con mira infallibile e armi costruite ad hoc. Elemento che vorrebbe prendersi sul serio, ma alla fine non ce la fa.

 La parte dell’ assedio in casa potrebbe ricordare il film di Romero, mentre gli zombie ricordano molto i Deadite di “Evil Dead” in versione però molto più lenta. Un mix di elementi che funzionano però se si hanno le idee giuste realizzate con criterio.

 Lo splatter presente è quasi interamente a CGI, ma offre uno spettacolo troppo “finto” anche per un film del genere. Peccato perché i personaggi sono buoni e abbastanza ben caratterizzati. C’è da dire che il film è un prodotto quasi completamente casalingo, che i fratelli Spierig hanno realizzato praticamente autofinanziando il tutto e occupandosi anche degli effetti speciali con una post produzione abbastanza lunga.

In definitiva, nonostante il coraggio e la voglia di fare qualcosa con pochi mezzi ci sia, non posso dire mi abbia colpita particolarmente.


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Amore acido (2022)

Articolo a cura di The Crystal lake girl

AMORE ACIDO (2022)

L’amore pare avere poco a che fare con l’horror, e invece ne è pieno.

 Si vedono parecchie storie d’amore nei film horror. Certo non sono situazioni romantiche, ma l’amore c’è, in forme consone al prodotto proposto.

Dario Almerighi ci mostra la sua personale visione dell’amore in chiave horror. Un amore tradito che cerca vendetta nei modi più subdoli e cruenti.

 E nel famigerato deep web,  dove ogni perversione viene liberata e consumata.

Nel film ci sono diversi personaggi, tutti dei gran bastardi, personaggi ai margini della società, criminali e con la dipendenza dalla droga.

 Insomma, nulla di romantico.

 Il nostro protagonista è una specie di mercenario che esegue alcuni compiti scomodi per conto di sconosciuti. Col suo amico rapisce, tortura, stupra, la persona scelta dall’incarico del momento.

 Un susseguirsi di violenza e pazzia psichedelica sullo sfondo di una città apparentemente tranquilla ma che nasconde parecchio marciume.

 L’obiettivo è riuscire a fare abbastanza soldi per poi finirla con questa violenza e cambiare vita.

Un film grezzo, che ha però dei buoni spunti, portati allo spettatore con semplicità e immediatezza. Poche spiegazioni ma molta azione, per un film che si può definire underground e psichedelico. Una buona prova, per un b-movie indipendente che ha una dose elevata di violenza e sadismo su uno sfondo marcio e senza speranza.

In conclusione “Amore Acido” è un prodotto per chi ama il sangue, il sadismo e poche spiegazioni in merito.

 Per me promosso.


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Carrie – Lo sguardo di Satana (1976)

CARRIE – LO SGUARDO DI SATANA (1976)

In questi giorni ha compiuto 80 anni uno tra i più importanti registi della nuova Hollywood, sto parlando di Brian De Palma, di conseguenza celebriamo la sua arte con quello che considero uno dei più grandi horror mai realizzati.

Sinossi: Carrie (interpretata da una grandissima Sissy Spacek) è una ragazza che a scuola viene continuamente bullizzata dalle sue compagne, oltre a questo deve fare i conti ogni giorno con una madre schizofrenica ossessionata dalla religione cristiana la quale crede che Carrie sia Satana in persona. Carrie piano piano prende coscienza dei suoi poteri soprannaturali e avrà la sua vendetta.

Diciamolo subito, bastano i primi cinque minuti per gridare al capolavoro, con la sequenza dall’alto durante la partita di pallavolo che poi si sposta negli spogliatoi tra il vapore delle docce e la stessa Carrie ridicolizzata dalle compagne dopo aver scoperto per la prima volta le mestruazioni.
Regia esemplare di Brian De Palma con le classiche sequenze al rallentatore accompagnate dalla splendida colonna sonora di Pino Donaggio.
Nel cast troviamo oltre ad un giovane John Travolta, Nancy Allen (Robocop, Blow out) e Piper Laurie (Trauma) nella strepitosa parte della madre di Carrie.
“Carrie – lo sguardo di Satana” è il primo film della storia del cinema tratto da un racconto di Stephen King con un mediocre seguito uscito nel 1999 e un bruttissimo remake uscito nel 2013 che non ha niente a che vedere con il film di Brian De Palma.
Detto questo “Carrie – lo sguardo di Satana” è un film magnifico che fa riflettere, inquieta ed è triste allo stesso tempo.
PS: Segnalo che è uscito in dvd e blueray tramite Midnight factory un bellissimo box per la collana Midnight classic contenente 3 dischi con oltre 4 ore di contenuti extra e un book da collezione.

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Pubblicato in origine su facebook il 13 settembre 2020

Sei donne per l’assassino (1964)

SEI DONNE PER L’ASSASSINO (1964)

Qui siamo di fronte ad uno dei miei film preferiti del grande Mario Bava, e dato che me lo sono rivisto in questi giorni ho voglia di tirare giù due righe.
Sinossi: Massimo Mortacchi e la contessa Cuomo sono proprietari di lussuoso atelier. Una loro modella viene strangolata da un assassino dal volto completamente coperto da un cappuccio bianco.
Sul posto arriva l’ispettore Silvestri per interrogare i presenti e indagare sul caso, nel frattempo gli omicidi dell’assassino continuano, non aggiungo altro alla trama visto che sicuramente ci sarà qualcuno che non ha mai visto il film in questione (cosa abbastanza grave se amate il genere).
La cosa che risalta subito all’occhio è la spettacolare fotografia in un tripudio di colori nel classico stile gotico di Mario Bava. Regia come sempre di alto rilievo, veloce e con una sceneggiatura che non annoia mai.
Con questo film Mario Bava inaugura per certi versi la figura dell’assassino con i guanti (ripreso poi da Dario Argento sei anni dopo nel film “L’uccello dalle piume di cristallo”) e il cappello nero (ricorda molto Freddy Krueger).
“Sei donne per l’assassino” è considerato tra i precursori del giallo all’italiana e fu duramente criticato all’epoca per il sadismo e la violenza in alcune scene.

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Pubblicato in origine su facebook il 10 settembre 2020