Sei donne per l’assassino (1964)

SEI DONNE PER L’ASSASSINO (1964)

Qui siamo di fronte ad uno dei miei film preferiti del grande Mario Bava, e dato che me lo sono rivisto in questi giorni ho voglia di tirare giù due righe.
Sinossi: Massimo Mortacchi e la contessa Cuomo sono proprietari di lussuoso atelier. Una loro modella viene strangolata da un assassino dal volto completamente coperto da un cappuccio bianco.
Sul posto arriva l’ispettore Silvestri per interrogare i presenti e indagare sul caso, nel frattempo gli omicidi dell’assassino continuano, non aggiungo altro alla trama visto che sicuramente ci sarà qualcuno che non ha mai visto il film in questione (cosa abbastanza grave se amate il genere).
La cosa che risalta subito all’occhio è la spettacolare fotografia in un tripudio di colori nel classico stile gotico di Mario Bava. Regia come sempre di alto rilievo, veloce e con una sceneggiatura che non annoia mai.
Con questo film Mario Bava inaugura per certi versi la figura dell’assassino con i guanti (ripreso poi da Dario Argento sei anni dopo nel film “L’uccello dalle piume di cristallo”) e il cappello nero (ricorda molto Freddy Krueger).
“Sei donne per l’assassino” è considerato tra i precursori del giallo all’italiana e fu duramente criticato all’epoca per il sadismo e la violenza in alcune scene.

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Pubblicato in origine su facebook il 10 settembre 2020