Il signore del male (1987)

Articolo a cura di Dani Ironfist

IL SIGNORE DEL MALE (1987)

Dopo l’insuccessi disastrosi dei film “La cosa” e di “Grosso guaio a Chinatown” (come spesso è accaduto rivalutati negli anni successivi) , John Carpenter decide di accasarsi presso una piccola casa di distribuzione (Alive films) e di girare due film a basso budget, il qui presente di cui andremo a parlare ed “Essi vivono” del 1988.

Con “Il signore del male” (Titolo originale: “Prince of darkness”) Carpenter sorprende tutti e decide così di girare quello che è, a tutti gli effetti, il suo film più lento e meno commerciale, dove per almeno 40 minuti si parla solo di metafisica. Un film dalla sceneggiatura straordinaria il quale va seguito con attenzione per capirne il significato, dove John Carpenter ci infila di nuovo un feroce attacco alla chiesa, come del resto era già avvenuto in parte qualche anno prima con “The fog”.

Il film racconta la storia di un sacerdote (interpretato da un sempre grande Donald Pleasence) che, frugando in un seminterrato di una cattedrale abbandonata, scopre un contenitore contente un liquido dal colore verdastro. Esso non è altro che l’essenza del male, l’anticristo che cerca di emergere. Dopo aver invitato il professor Howard Birack e il suo gruppo di giovani scienziati e studiosi accademici per studiarne il contenuto e far luce sui misteri della “Confraternita del sonno”, il fluido ben presto contagerà quasi tutti portandoli a contatto con un incubo terrificante e tenendoli asserragliati dentro la cattedrale senza via di fuga.

John Carpenter porta al massimo la sua poetica cinematografica sull’assedio, come era già successo in passato (e a pensarla bene questa poetica la troviamo anche in alcune parti di “Grosso guaio a Chinatown”), una poetica tanto cara anche a George A. Romero. In questo caso però, Carpenter crea un enorme tensione per il semplice fatto che non c’è il pericolo che qualcuno entri nella cattedrale ma il fatto che dall’esterno bloccano ogni via di fuga, tra l’altro da segnalare la presenza di Alice Cooper nel ruolo di un barbone.


Il senso di oppressione dall’esterno si sente marcato durante tutta la durata del film, l’atmosfera è lugubre e pesante complice anche una meravigliosa colonna sonora martellante. Un ruolo chiave è rivestito dai sogni di uno dei protagonisti, sogni che mostrano continuamente un mondo devastato nel quale nel meraviglioso finale scopriremo chi in realtà è l’anticristo. L’idea di mescolare scienza e religione è molto probabilmente unica al mondo e gli attori principali come Donald Pleasence e Victor Wong sono a dir poco fantastici.
La dimostrazione del fatto che il film è stato girato con basso budget la ritroviamo in come Carpenter si assuma i rischi nel raccontare la storia con quelli che forse sono i titoli di testa più lunghi di sempre con almeno 10 minuti di immagini misteriose che vanno da un enorme formicaio in agitazione e un prete che muore in una stanza mentre un raggio di sole squarcia il buio fino ad arrivare alle nuvole che oscurano il sole.


I titoli di testa sono un continuo cambiare di scena tra gli interni della cattedrale e le aule dell’università popolate dai dottorandi facendo così la conoscenza dei personaggi.
“Il signore del male” va ad inserirsi nella “Trilogia dell’apocalisse” che comprende oltre a questo anche “La cosa” (1982) e “Il seme della follia” (1994) pur non avendo niente in comune con gli altri titoli.
Se pensate che i vari “The conjuring”, “Annabelle” ecc.. siano film spaventosi vuol dire che non avete mai visto “Il signore del male”, un film talmente terrorizzante e inquietante che potrebbe mettere a dura prova la vostra stabilità mentale.

Curiosità:
Oltre alla partecipazione nel film, Alice Cooper ha composto il tema principale del film, “Prince of darkness”, contenuta nell’album “Raise your fist and yell”.

Alcuni estratti dal sogno si possono ascoltare nella canzone “Down in the park” di Marilyn Manson.

Il personaggio interpretato da Lisa Blount si chiama Danforth, lo stesso personaggio che troviamo in “Alle montagne della follia” di H.P. Lovecraft, autore molto spesso omaggiato da John Carpenter nelle sue pellicole.


Il personaggio interpretato da Donald Pleasence si chiama Padre Loomis, chiaro omaggio al dottor Loomis interpretato da lui stesso in “Halloween – la notte delle streghe” (1978).


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