Il ragazzo e l’airone (2023)

Articolo a cura di Dani Ironfist

IL RAGAZZO E L’AIRONE (2023)

Il 2024 è appena iniziato e si parte a bomba con quello che probabilmente è l’ultimo film del maestro Hayao Miyazaki.

Annoverato come uno dei migliori registi e sceneggiatori di anime, grazie alle sue profonde opere ha lasciato il segno nell’animazione giapponese con assoluti capolavori come “Nausicaà della valle del tempo”, “La città incantata” e “Il castello errante di Howl”, giusto per dirne tre.

“Il ragazzo e l’airone” era atteso da molto tempo, sono infatti trascorsi ben dieci anni dalla sua ultima opera “Si alza il vento”, di cui sette anni dedicati alla gestione di questo nuovo lungometraggio bloccato spesso da molteplici problemi, tra i quali anche il Covid. L’attesa non è stata vana e “Il ragazzo e l’airone” è un film che ci condurrà attraverso i meravigliosi mondi di Hayao Miyazaki in un susseguirsi di spettacolari immagini che faranno da sfondo alle vicende del nostro protagonista.

Mahito è un ragazzino di 12 anni che perde la madre durante i bombardamenti della Seconda guerra mondiale a Tokyo, un fatto questo che lo segnerà molto e che gli procurerà innumerevoli difficoltà quando si dovrà trasferire con la matrigna in campagna. A catturare la sua attenzione sarà un airone cenerino che vola intorno alla casa, l’airone riuscirà a convincere Mahito a seguirlo dicendogli che sua mamma è ancora viva. Mahito sarà così catapultato alla ricerca di sua madre in un mondo fantastico abitato da bizzarri personaggi e creature di ogni tipo.

Nel 2013, dopo l’uscita dell’undicesimo lungometraggio di Hayao Miyazaki come regista, “Si alza il vento”, l’artista aveva annunciato il suo ritiro. Quel film, un film biografico sulla vita dell’ingegnere aeronautico Jiro Horikoshi intriso delle immagini fantastiche per cui Miyazaki è meglio conosciuto, parla della vita, della ricerca della felicità in un mondo che fa di tutto per spegnerla. Per fortuna, Miyazaki ha rimandato il suo ritiro, tornando con un cortometraggio nel 2018, e ora con questo lungometraggio, “Il ragazzo e l’airone” un’opera d’arte che non solo conferma la sua predilezione per la creazione di nuovi regni, ma probabilmente sarà l’opera finale per l’artista, anche se ci sono voci secondo cui è tornato al lavoro su un altro film.

“Il ragazzo e l’airone” riprende più o meno da dove si era interrotto il dramma di Miyazaki sulla Seconda Guerra Mondiale, “Si alza il vento”.

Il pubblico occidentale in molti casi tende a dare per scontato che i film animati siano fatti solo per bambini, cosa che ho trovato sempre sbagliata. In Giappone lo sanno bene e, insieme a molti altri film dello Studio Ghibli, “Il ragazzo e l’airone” pur essendo fruibile anche da parte degli spettatori più giovani, è probabile che molti bambini non colgano a pieno alcune delle complessità tematiche o delle astrazioni visive da cui dipende il film. Ci sono scene di sangue, violenza e pericolo che rendono questo film inadatto a un pubblico troppo sensibile o a bambini troppo piccoli, ma i più grandi non dovrebbero avere problemi durante la visione, a condizione che riescano a tenere il passo con la trama e le vicende che vedono coinvolti i numerosi personaggi.

Come tutti i film di Hayao Miyazaki, questo film è stupendo, pieno di vita, fascino e personalità come anche molte delle produzioni dello Studio Ghibli. Ogni fotogramma praticamente parla da solo con dettagli e colori meravigliosi. Un design molto classico che regala gioia per i nostri occhi mentre vediamo scorrere tutti i personaggi, dall’airone che sembra una mutaforma con al suo interno un bizzarro ometto dal naso grosso che può essere maestoso, divertente o terrificante a seconda dell’umore. Se amate le vecchiette di Miyazaki qui ne trovate ben sette, le simpatiche vecchiette che accudiscono la famiglia una volta trasferitosi nella nuova dimora, questo non è l’unico riferimento a Biancaneve che si può notare nel film. Se poi adori le piccole cose da sempre create dal maestro Miyazaki allora rimarrai estasiato quando lo schermo sarà invaso da un esercito di Warawara, un vero spettacolo per gli occhi.

Nonostante la sua eccellenza complessiva, questo film non ti darà nemmeno la chiara semplicità narrativa di “Si alza il vento”.

Mahito affronta un viaggio incredibile e molto rischioso durante il quale vengono toccati temi complessi su cui si viene spinti a riflettere e ad arrivare alle proprie conclusioni senza che ci venga fornita una risposta pronta calata dall’alto. Probabilmente non è il miglior film di Miyazaki come non lo è dello Studio Ghibli, personalmente “La città incantata” e “La storia della principessa splendente” sono di un altro pianeta ma non si può negare che con “Il ragazzo e l’airone” il maestro abbia aggiunto alla sua grande carriera un altro enorme tassello con un film che emoziona, fa riflettere e ti lascia incollato allo schermo in un viaggio lungo due ore ma che alla fine sembrano 20 minuti e aperto a molteplici interpretazioni.  Eccezionale!

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