Zombie contro Zombie (2017)

Articolo a cura di Dani Ironfist

ZOMBIE contro ZOMBIE (2017)

Un film intriso di una folle energia, il secondo lungometraggio del giovane regista e sceneggiatore giapponese Shinichiro Ueda è una horror comedy a tema zombie di quelle che lasciano il segno per sua incredibile genialità. Questo è “Zombie contro Zombie” (One Cut of the Dead).

Con un budget di soli 25.000 dollari, il film ha debuttato in Giappone in pochissime sale, per poi diventare un vero fenomeno mondiale, incassando più di 30 milioni di dollari dal 2017 in poi in seguito al rilascio sul servizio di streaming a tema horror “Shudder”.

Ci troviamo sul set di un film horror a tema zombie in cui il regista Higurashi (interpretato da Takayuki Hamatsu) rimprovera l’attrice protagonista per la sua mancanza di espressività. Poco dopo in un momento di pausa delle riprese, mentre i tre attori discutono su come difendersi in caso di una vera invasione di morti viventi, vengono improvvisamente attaccati da una serie di veri zombie. Nel tentativo di difendersi e cercare una via di fuga tra mille peripezie il regista Higurashi continua indomito nelle sue riprese.

La genialità sta nel fatto che tutta la prima parte è girata in un unico piano sequenza, 37 minuti di pura follia, nella seconda parte veniamo invece catapultati qualche mese prima durante la preproduzione del film dove tutto ha inizio. Scopriamo così che questo non era altro che un progetto per lanciare un nuovo canale tv sugli zombie. Viene infatti proposto al regista di dirigere uno spettacolo, trasmesso in diretta e girato con un unico piano-sequenza, dal titolo “One Cut of the Dead” in cui sono protagonisti zombi muniti di ascia. Un’idea folle, ma che il regista accetta.

“Zombie vs Zombie” cattura tutte le difficoltà e la follia del cinema di genere a basso budget e questo nonostante il regista del film, Shinichiro Ueda, abbia più risorse a sua disposizione rispetto alla sua controfigura immaginaria. E non si può davvero che elogiare la semplicità di tutto questo, sia in quella sorprendente ripresa in piano sequenza sia nella parte che arriva dopo. Il film è talmente geniale in tutta la sua messa in scena che, una volta finito, vorrai guardarlo di nuovo per vedere se ti sei perso qualcosa. Merito anche di un ritmo frenetico che non smette mai di stupire.

“Zombie vs Zombie” non è solo un colpo di genio. Fondamentalmente è un film sull’ambizione, l’opportunità, la creatività e la difficoltà di passare dalle idee alla loro realizzazione concreta. Questo processo include spesso incidenti di percorso difficilmente pianificabili. È un film nel film ma anche un film su sé stesso, che sfrutta al massimo un parco giochi abilmente assemblato, ma allo stesso tempo è un tributo e un atto d’amore all’inventiva e al cinema che alla fine mi ha lasciato con un’enorme ondata di gioia e divertimento durante la visione.

Sebbene sia il genere zombie che il cinema giapponese in generale abbiano sfornato pellicole migliori, “Zombie vs Zombie” è una grande scarica di adrenalina. Coloro che si aspettano la saga dello splatter massacrante come il maestro George A. Romero insegnava probabilmente rimarranno delusi da ciò che la produzione di Shinichiro Ueda ha veramente da offrire, tuttavia, per chiunque si consideri un fan del cinema, c’è molto con cui divertirsi, perché qui siamo di fronte alla miglior horror/comedy dai tempi de “L’alba dei morti dementi” di Edgar Wright.

Lo scorso anno è stato realizzato un remake diretto dal regista francese premio oscar Michel Hazanavicius, che ha conquistato il pubblico di tutto il mondo con il suo “The Artist”.

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