Dark Was the Night – Caccia al mostro (2014)

Articolo a cura di The Crystal Lake Girl

CACCIA AL MOSTRO (2014)

Avete presente quei film che vedete una volta, ve ne dimenticate e poi un giorno vi capitano di nuovo davanti?

 Magari una sera in cui siete annoiati e non sapete esattamente cosa scegliere. E così, a caso, scegliere lui. Tanto non l’ho mai visto. E invece, man mano che i minuti passano lo conosci, e sai già cosa aspettarti.

 Però vai avanti.

“Caccia al mostro”, titolo originale “Dark Was the Night”, è un monster movie a tinte drama del 2014, diretto da Jack Heller, già regista del bel “Enter Nowhere” del 2011.

 Ed è un film che avevo già visto tempo fa, ma praticamente ne avevo rimosso il ricordo.

Questo film tratta principalmente la tematica del dramma legato alla perdita al rimorso e senso di colpa.

 Il protagonista, uno sceriffo di una piccola cittadina Americana, è tormentato dal rimorso per non aver salvato il figlio, morto in un incidente domestico mentre era sotto la sua supervisione.

 Aggiungiamo un vice, appena arrivato dalla città, che ha deciso di ritirarsi a vita più tranquilla in una zona rurale, per via di un azione andata male, dove il suo collega è rimasto ucciso.

 Ad appesantire il tutto aggiungiamo un’atmosfera cupa e perennemente triste, e ovviamente, l’inizio di strani accadimenti, animali morti, spariti e strane impronte per strada.

 Il colpevole già lo scopriamo, o possiamo intuirlo già da prologo, che si svolge a qualche miglio di distanza in una foresta. Una squadra di taglia legna sta disboscando ma qualcosa li uccide.

 Il mostro si è spostato e adesso minaccia la piccola comunità.

“Caccia al mostro” è un film mal equilibrato. La componente drammatica sovrasta troppo quella orrifica, e la soffoca, quasi cancellandola. Il protagonista, interpretato da Kevin Durand è un uomo distrutto dal dolore, dal senso di colpa e ha perso ogni sicurezza in sé stesso e nella capacità di svolgere il suo ruolo di guida nella piccola comunità. Purtroppo, se mi permettete, troppo piagnucoloso nonostante ci possa stare data la situazione. Il vice, interpretato da Lukas Haas, che era il piccolo Frank Scarlatti nella fiaba horror anni 80 “Scarlatti – Lady in white”, ha il suo peso da portare, ma fortunatamente è meno sentito, anche se, alla fine dei conti, non è la vera svolta della pellicola, come invece sembrava voler far intendere in una scena a metà del film.

 Il risultato è un lungo prologo, quasi noioso, che non ha quasi nulla di orrifico, e che ci porta ad un finale sbrigativo, e davvero poco efficace e che lascia lo spettatore un po’ nel dubbio. Per fortuna la cgi, dovuta per la creazione del mostro è minima e, pur essendo poco sfavillante, la bassa qualità si nota appena.

 Nonostante questo il film si lascia guardare in un certo senso, ha sicuramente la sufficienza per l’elemento drammatico, ma non la raggiunge per quello horror.

In definitiva può piacere molto oppure essere una completa delusione, a voi la scelta.

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