Malignant (2021)

MALIGNANT (2021)

James Wan non ha certo bisogno di tante presentazioni, creatore di due franchise di grande successo partiti con due suoi film, ovvero, “Saw – L’enigmista” e “L’evocazione – The conjuring”, quest’ultimo ha dato il via ad un universo parallelo con molti film prodotti dallo stesso James Wan,

Dopo la parentesi (mediocre per chi scrive) fantasy con “Aquaman” e il settimo capitolo di “Fast & Furious” (intervallato dal secondo capitolo di “The conjuring”), James Wan torna finalmente al genere che lo ha reso più famoso.

Avendo apprezzato i suoi film horror precedenti “Malignant” da parte mia era molto atteso e in parte non ha deluso le mie aspettative.

Come sempre quando si parla di film appena usciti al cinema evito di scrivere molto sulla trama per evitare spoiler, mi voglio in questo caso soffermare su alcuni aspetti positivi del film e su quello che ho trovato di negativo (in questo caso poco a dire il vero).

Sinossi: Madison (interpretata da una splendida Annabelle Wallis) è paralizzata da visioni scioccanti di orribili omicidi e il suo tormento peggiora quando scopre che questi sogni ad occhi aperti sono delle terrificanti realtà.

Già dalle prime immagini si notano tutti gli elementi che contraddistinguono lo stile di James Wan. La fotografia è spettacolare e, in molte scene, rimanda al gotico del maestro Mario Bava, ad esempio la scena del terzo omicidio sembra estratta dal film “Sei donne per l’assassino”.

Wan sa il fatto suo su come stare dietro la macchina da presa e lo dimostra in alcune sequenze incredibili come quando segue la nostra protagonista dall’alto durante la fuga in casa o nella devastante scena iniziale che si svolge in un ospedale. Ci sono scene pazzesche con movimenti della macchina da presa e inquadrature che vanno dal basso verso l’alto che farebbero girare la testa a molte persone.

Una meraviglia per i nostri occhi vedere un James Wan così in forma e tornare ai fasti dei suoi esordi con “Saw – l’enigmista” e “Dead silence”.

La quasi totale assenza di jumpscare, cosa alla quale ci aveva ormai abituati, rendono “Malignant” un film godibile anche grazie ad una sceneggiatura e una forza narrativa che tengono incollato lo spettatore allo schermo per tutto il film trasmettendogli quel senso di terrore che si è un po’ perso in questi ultimi anni, soprattutto per quanto riguarda l’horror statunitense.

Ottimi gli effetti speciali usati con maestria, soprattutto nel finale quando si scopre la verità. Lo spettatore si troverà smarrito e costretto a tornare indietro per ricostruire i fatti avvenuti e mettere al loro posto tutti pezzi del puzzle, una sensazione che già si avvertiva anche in “Saw”.

In “Malignant” traspare tutto l’amore di James Wan per il cinema italiano anni 60/70, dal gotico di Mario Bava al giallo/thriller di Dario Argento fino a quel modo di fare horror tipico degli anni 90.  Di certo il nostro non ha mai nascosto questa sua passione anche in alcuni dei film precedenti ma è in “Malignant” che si assiste a un grande ritorno all’horror per il regista di origini malesi. Il punto un po’ più debole è rappresentato dal finale troppo “matrixiano” e pomposo che non mi ha convinto molto, ciò non va però ad intaccare la bellezza di questo film, uno dei migliori di James Wan e uno dei migliori usciti nel 2021.

Un film da vedere assolutamente in sala per la fotografia eccellente e un sonoro quasi assordante.

In conclusione: perché dovrei consigliare la visione di “Malignant”? La risposta è semplicissima: finalmente dagli Usa arriva un grande film horror con tutti gli ingredienti del caso, suspence, splatter, tensione e finalmente una sceneggiatura solida e priva di dialoghi imbarazzanti.

Ci sono tutte le caratteristiche in “Malignant” per renderlo uno dei migliori horror del 2021.

Dani Ironfist