The suicide squad – Missione suicida (2021)

Articolo a cura di Dani Ironfist

THE SUICIDE SQUAD – MISSIONE SUICIDA (2021)

Chi mi conosce sa che non sono un grande amante dei cinecomics, ad eccezione dei due “Batman” di Tim Burton e i tre “Spider-man” di Sam Raimi sono pochi i Cinecomics che mi hanno entusiasmato.

Ma qui la curiosità era molta, in quanto James Gunn è tra i miei registi preferiti e le attese sono state ripagate con la visione.

Ma facciamo un salto in dietro.

Come molti appassionati sapranno, James Gunn esordisce con la Troma, mitica casa di distribuzione e produzione di cinema indipendente americana specializzata in film horror/splatter. James Gunn esordisce alla regia con “Tromeo & Juliet” una rivisitazione in chiave erotico/splatter del “Romeo e Giulietta” di William Shakespeare. Dopo l’esordio, sempre per la Troma, ha scritto anche “Terror firmer” (1999).

Nel 2006 esce il suo secondo film “Slither”, un meraviglioso fanta-horror che racconta le vicende di una cittadina alle prese con una invasione aliena.

Dopo questa perla e nonostante il poco successo al botteghino Gunn viene notato dalla Disney e gli viene affidato dai Marvel Studios “I guardiani della Galassia”, due capitoli belli e divertenti ma senza quella vena horror che lo aveva contraddistinto con i film precedenti ma che confermano il grande talento di James Gunn.

Dopo la separazione dalla Disney a causa di alcuni tweet risalenti al periodo della Troma, James Gunn passa alla Warner bros la quale gli concede carta bianca e realizza questo dirompente “The suicide squad – Missione suicida”, film basato sui personaggi dell’omonimo gruppo di antieroi della DC Comics.

Harley Quinn, Bloodspot, Peacemaker, Rick Flag, Ratcatcher, Polka Dot Man e Thinker sono un gruppo di carcerati che accettano l’incarico per una missione suicida nel Corto Maltese dove è in atto una feroce dittatura a causa di un colpo di stato militare, in cambio avranno la riduzione della pena.

“James Gunn all’ennesima potenza!”

Si, è proprio così, a differenza dei due capitoli della Marvel qui ritroviamo il James Gunn dei vecchi tempi, in questo film, un cinecomics vietato ai minori bizzarro e avvincente che tiene incollati allo schermo, vedremo teste che scoppiano, corpi mutilati e sangue a volontà il tutto condito da scene d’azione davvero spettacolari.

Il confronto con il precedente “Suicide squad” diretto da David Ayer è inevitabile. Sebbene il film ebbe un ottimo successo, la lavorazione fu influenzata da alcune scelte della casa di distribuzione, cosa che per fortuna non è successa a James Gunn.

In questo film ce n’è per tutti, l’umorismo nero di James Gunn trasuda ad ogni scena scagliandosi contro l’imperialismo occidentale e la politica estera americana, i movimenti della macchina da presa di Gunn si muovono a ritmo incredibile lasciando lo spettatore a bocca aperta già dalla scena di apertura con l’assalto ad una spiaggia.

In un periodo dove i film con i supereroi risultano stereotipati e fatti solo per gonfiare i portafogli delle solite multinazionali “The suicide squad – Missione suicida” è una splendida boccata d’ossigeno. Ci voleva proprio un James Gunn libero di fare quello che vuole per riportare un genere su livelli accettabili con un film dal montaggio frenetico che vi farà passare poco più di 2h in un baleno.

I personaggi sono tutti ben costruiti e i dialoghi non sono banali, ottime le interpretazioni degli attori con una fantastica Margot Robbie nel ruolo di Harley Quinn.

Difficile continuare senza fare spoiler ma James Gunn si conferma uno dei migliori registi del momento e, nonostante abbia intenzione di dare un seguito a questo film, noi di Beyond the horror speriamo presto in un ritorno all’horror, non dico come ai tempi della Troma ma come quel gioiellino dal nome ”Slither”.