Il convegno (2023)

Articolo a cura di Dani Ironfist

IL CONVEGNO (2023)

“Il convegno” (Konferensen) è un horror/slasher svedese diretto da Patrick Eklund e distribuito in Italia da Netflix.

A quanti sarà capitato di lavorare fianco a fianco con persone insopportabili ed esuberanti o con ideali contrapposti ai propri? È proprio quello che accade ai protagonisti di questo slasher, un gruppo di dipendenti pubblici che si ritrovano in un campeggio per mettere la prima pietra di un centro commerciale che sorgerà in una tranquilla cittadina in montagna, a detta loro il centro commerciale migliorerà la loro vita ma intanto molti contadini e boscaioli hanno perso le loro terre. A quanto pare, però, qualcuno non è d’accordo e i dipendenti dovranno fare i conti oltre che alle loro idee contrapposte anche con un misterioso serial killer che vuole sterminarli tutti.

La forza del film sta nei suoi dialoghi e nell’ironia verso la speculazione immobiliare, il capitalismo e il pubblico impiego, soprattutto nella prima parte dove i nostri protagonisti si ritrovano in un camping che ricorda molto da vicino le atmosfere di “Venerdì 13”. I rapporti tra colleghi caratterizzati da rivalità, alleanze interne e mobbing nei confronti di chi la pensa diversamente dal “capo” sono un altro punto centrale del film e, come nella vita reale, certi conflitti interni possono essere veramente molto difficili da gestire.

Nella seconda metà, man mano che il film assume un tono più slasher, diventa ancora più divertente, con un finale davvero brutale e ironico al tempo stesso.

“Il convegno” offre dalla sua un’interessante riflessione dal punto di vista del regista svedese: il pubblico impiego e il cinema stesso. Prendendo un genere interamente hollywoodiano e trasformandolo in tutto e per tutto in un film europeo, intelligente e ironico, riesce a trovare i suoi punti di forza nei dialoghi soprattutto nella prima parte quando i dipendenti si ritrovano nelle riunioni.

Non è un film cruento, nonostante un paio di sequenze davvero sanguinolente ma è un film per certi versi più cerebrale con grandi dosi di ironia.

Un altro punto di forza del film risiede nei suoi personaggi che sono ben sviluppati. Gli sceneggiatori Patrik Eklund, Thomas Moldestad e Mats Strandberg ci presentano ciascun membro dell’ensemble prima che ne scaturisca il caos con tutte dinamiche piene di corruzione e avidità che fungono da polveriera che si accende all’improvviso quando l’assassino mascherato, con la testa mascotte dell’imminente centro commerciale Sooty, inizia a fare il suo.

La semplicità della maschera aggiunge un tocco inquietante al film e man mano che il numero dei morti aumenta, il mistero dell’assassino mascherato si approfondisce sempre di più.

“Il convegno” mantiene semplice la formula usata per gli slasher rendendola ironica, tuttavia, il killer quando entra in azione non cerca in nessun modo di essere divertente ma sono le circostanze in cui gli omicidi si svolgono a renderli del tutto ironici.

Inoltre, una cosa che ho molto apprezzato del film è vedere degli adulti intrappolati dall’assassino invece dei soliti adolescenti, che sono i bersagli nella maggior parte degli slasher.

“il convegno” (detto tra noi, il titolo in italiano “suona” veramente male eh) è un film sicuramente da vedere che non regala spaventi facili ma che anzi scorre bene e per certi versi diverte con un buon ritmo e una regia che fa il suo lavoro.

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