L’esorcista – Il credente (2023)

Articolo a cura di The Crystal Lake Girl

Attenzione, la recensione potrebbe contenere tracce di spoiler sulla trama

L’ESORCISTA – IL CREDENTE (2023)

Ed è finalmente arrivato anche questo momento. Una curiosità che c’era da mesi e che, non ho proprio potuto trattenere. Quindi ho preso il primo spettacolo possibile per vedere “L’esorcista – Il credente”, nuova fatica di David Gordon Green, già regista della trilogia di “Halloween”.

E anche in questo caso saranno tre film. Contento lui.

Sala semivuota, per l’orario era abbastanza normale, lo era già anni fa.

 Il mood è quello giusto e si cerca ovviamente di essere il più obiettivi possibile. Nel mio caso ce la devo mettere tutta. La speranza di avere qualcosa di buono c’era! Quindi cercherò di essere il più obiettiva possibile.

Due è meglio di uno diceva uno spot anni 80, non molto in questo caso dico io. Due è già troppo invece. Ma, meglio partire con qualche accenno di trama prima di spiegare il perché.

Angela è una ragazzina di 13 anni, orfana di madre. Il papà Victor la ama moltissimo e cerca di essere tutto per lei. Ma alla ragazzina manca la madre, che non ha mai conosciuto perché è morta quando è nata. La curiosità spinge Angela ad addentrarsi nei boschi con una compagna di classe, Katherine. Lì, si mettono a fare un rito per poter parlare con la mamma di Angela. Le due ragazzine però non tornano a casa quella sera, riappariranno spaurrite e a 50 km da casa, dopo tre giorni. E non si ricordano nulla di ciò che è successo.

Riportate a casa, dopo le cure mediche e le verifiche del caso, le due iniziano subito a manifestare strani sintomi e, dopo quello che potrebbe sembrare un grosso crollo nervoso, vengono ricoverate in un ospedale psichiatrico.

Dopo essersi consultato con una vicina di casa, che rivela a Victor il suo timore che Angela sia posseduta da un demone, Victor si convince a contattare Chris McNeil, una donna che ha già avuto a che fare con una possessione demoniaca molti anni prima e che ha scritto un libro riguardo. A questo punto è palese che le due ragazzine sono possedute.

 Bisogna quindi cercare di organizzare un esorcismo. Ma la Chiesa si rifiuta di dare il consenso e così Victor e i genitori di Kathrine cercano aiuto dai vicini e da una donna che è una specie di sacerdotrssa della Santeria. Mentre la Vicina di casa, che aveva avvertito Victor all’inizio sarà il “ministro di Dio”.

 Inizia così un estenuante lotta contro i demoni per salvare le due ragazzine. Ho spoilerato solo il giusto.

 Questo film è denso di particolari e di richiami alla pellicola del 73, l’ispirazione a William Friedkin è palpabile soprattutto in alcune inquadrature e dalla presenza nel cast Ellen Burstyn, unico collegamento, che riprende il ruolo di Chris McNeil. Il suo personaggio è sfruttato malissimo purtroppo. Mi aspettavo almeno un pizzico del carattere della madre combattente che non si arrende e fino alla fine cerca di salvare la figlia come può, e invece no. Un grosso bel “cameo” di cui non rivelerò il destino.

 Per quanto riguarda tutti gli altri personaggi del film nessuno spicca in particolare, ed è probabilmente la pecca più grossa.

Denso di elementi abbiamo detto. Tanti richiami al film di William Friedkin, nelle scene e nei personaggi di Angela e Victor, che sono i due principali. Anche Regan era con un solo genitore ricordate? Non c’è poi un vero e proprio antagonista col demone. E qui si ritorna al poco spessore dei personaggi. Quella che potrebbe esserlo, la vicina di casa che poi amministrerà l’esorcismo e che vedremo nelle ultime scene finali, non lo è nemmeno lontanamente.

 E anche le possedute di carattere ne hanno poco. Tutta la volgarità, caratteristica dell’ indemoniato che è molto soffocata, quasi timida, paurosa di shoccare troppo il pubblico “perbenista” di questi anni. Non voglio creare polemiche, ma Friedkin a suo tempo aveva osato, e ha fatto centro. Qui ci si limita a fare il bel compitino ordinato senza sbavature, che però non fa ottenere un voto alto.

E anche logico dire che sarebbe meglio non fare paragoni. Vero. Ma non è possibile non farli data la situazione. C’è molta similitudine, molti omaggi, che non stonano o risultano scopiazzati per fortuna.

 È tutto lineare, molto lineare.

 C’è un solo jumpscare, è questo è cosa buona. Ci sono delle belle inquadrature, non lo nego, ma non basta, non basta a sollevare un film un po’ piatto con troppi personaggi anonimi. Alcune cose sono intuibili, ma va bene così. C’è una sorpresa nel finale, intuibile anche quella, e anche un po’ smielata. Ma in fondo ha fatto piacere

In conclusione, se questo deve essere l’inizio di una trilogia, che si ispira ad un classico dell’orrore, non è quello che io ritengo un buon inizio. Un film che somiglia molto ai soliti film sulle possessioni, di livello buono e di buon intrattenimento, ma non distintivo.

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