The Nun II (2023)

Articolo a cura di The Crystal Lake Girl

THE NUN II (2023)

Sembra che Michael Chaves stia lentamente migliorando. Dopo il fiascone de “La Llorona”, che è e resta il peggiore della saga Conjuriana e uno dei peggiori film horror in assoluto, il terzo capitolo di “The Conjuring – Per ordine del Diavolo”, non pessimo ma molto sotto ai primi due, riesce stavolta a darci qualcosa di decente.

“The Nun 2” continua la storia del precedente capitolo, che ci racconta la storia e la genesi del demone Valak. Dopo gli eventi al monastero di Santa Carta, suor Irene è ora tranquilla in un altro monastero. Nessuno qui sa nulla del suo passato.

Purtroppo, però la quiete viene guastata quando la suora ha nuovamente delle visioni. E scoprirà presto che Maurice non è al sicuro. Il ragazzo infatti è stato posseduto dal demone, che lo ha usato per sfuggire alla relega all’inferno, ed ora si sta facendo avanti per cercare di tornare ad avere poteri anche più forti di prima. Per farlo però dovrà di nuovo vedersela con suor Irene. In sostanza è questo ciò di cui parla il film. Quindi nulla di nuovo.

Non potendo fare spoiler mi limiterò, cercando di essere abbastanza chiara.

Mi aspettavo sinceramente qualcosa di molto scialbo e in linea con le “solite” pellicole proposte. Quindi mi aspettavo una completa delusione. Non che la cosa mi facesse dispiacere. Lo metto sempre in conto con questo tipo di prodotti. Mi sono dovuta ricredere, almeno un po’ dai.

C’è comunque da dire che due ore (quasi) sono anche troppe, il precedente durava una ventina di minuti in meno ed è sicuramente molto ben ottimizzato in questo senso.

Qui abbiamo diversi elementi che si incontrano: si approfondisce la vita personale di suor Irene, elemento che però serve perché strettamente collegato all’evoluzione della storia, momenti “romantici” e momenti alla “Indiana Jones” in quanto stavolta c’è di mezzo una reliquia di Santa Lucia e bisognerà trovarla con uno stratagemma che mi ha appunto ricordato Indy. Il tutto non stona, ma serve ad un film del genere?

L’elemento jumpscare è presente, ma in maniera dosata per fortuna. Chaves cerca di stupirci, questo è indubbio, ma il rischio di esagerare è sempre dietro l’angolo. E così il rischio di cadere nel ridicolo. Cosa che accade nella scena col caprone. Che credo sia l’unica cosa che mi ha fatto davvero storcere il naso.

Ottima invece quella dell’edicola sulla strada, anche se potrebbe sembrare un po’ fuori contesto con l’epoca. Mi è piaciuta anche la location, la scuola femminile, ex monastero, è abbastanza suggestiva, forse più del monastero del precedente film.

Tirando le somme, “The Nun 2” è il solito film di intrattenimento, con poca tensione e jumpscare abbastanza telefonati, ma con la buona volontà di stupire lo spettatore inserendo una storia che va oltre l’orrifico e tocca l’amicizia, l’amore e la fede.

Non convince del tutto ma è sicuramente sufficiente.

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