Milano calibro (1974)

Pubblicato in origine su facebook il 27 ottobre 2020

MILANO CALIBRO 9 (1974)

Dopo l’ennesima visione (ho perso il conto di quante volte ho visto questo capolavoro) ho deciso di buttare giù due righe su questo incredibile film di Fernando Di Leo, per me uno dei migliori registi italiani di sempre.

Sinossi: Ugo Piazza esce di carcere dopo aver scontato 3 anni per rapina ma viene perseguitato dagli scagnozzi dell’Americano, un boss malavitoso milanese per cui lavorava, che lo accusano di aver sottratto 300000 dollari durante una consegna. Piazza nega di aver rubato i soldi e l’americano lo riassume per tenerlo sotto controllo. Grazie all’amico Chino riuscirà a prendersi le sue rivincite fino al drammatico finale.

Che dire di questo film? Molto probabilmente è il miglior noir/poliziottesco di tutti i tempi, girato con sapiente maestria dal maestro del genere Fernando Di Leo in una Milano cupa (memorabile la scena iniziale in piazza del duomo con la cattedrale scura) in un crescente di tensione e azione.
In questo film è tutto perfetto: dalla meravigliosa colonna sonora di Luis Bakalov interpretata dagli Osanna, mai fuori posto, all’ incredibile sceneggiatura con dialoghi memorabili. Da sottolineare inoltre un Gastone Moschin a livelli stratosferici per interpretazione e negli sguardi e le grandissime prove di Mario Adorf e Philippe Leroy.
Un film girato benissimo e con un finale devastante per intensità e inquadrature mozzafiato.
Qui siamo di fronte ad un monumento della cinematografia italiana, un film adorato all’estero. Non a caso è tra i film preferiti di Quentin Tarantino che, spesso, lo cita nei suoi film dichiarando più volte che “Milano calibro 9” è il più grande noir di tutti i tempi e di certo non si può dargli torto.

“Milano calibro 9” fa parte della “Trilogia del Milieu” che comprende anche “La mala ordina” e “Il boss”, due film diretti sempre dal grande Fernando Di Leo e che vi consiglio di recuperare. 

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Pubblicato in origine su facebook il 27 ottobre 2020