40 anni di Evil Dead

40 ANNI DI “THE EVIL DEAD”

Il 15 ottobre del 1981, esattamente 40 anni fa, usciva nelle sale americane “The evil dead” di Sam Raimi, meglio conosciuto in Italia con il titolo de “La casa”.

Ma facciamo un piccolo passo indietro, la genesi di “The evil dead” inizia qualche anno prima.

Siamo nel 1978 e Sam Raimi dirige il cortometraggio “Within the woods” con protagonisti Bruce Campbell e Ellen Sandweiss (entrambi gli attori saranno poi protagonisti anche nel film), il cortometraggio dalla durata di poco meno di 30 minuti è il prototipo di quello che diventerà poi “La casa”.

La storia di “Within the woods” verrà poi riproposta e ampliata nel film “La casa”. Quattro amici in vacanza in uno chalet di campagna durante un pic-nic trovano un coltello sacrificale, da quel momento le cose prendono una piega inspiegabile e le forze del male si abbatteranno contro di loro.

Nonostante il budget irrisorio con cui è stato realizzato questo corto diventa un piccolo cult e permetterà a Sam Raimi di racimolare altri soldi da alcuni finanziatori che rimasero estasiati e poter finalmente iniziare le riprese di quello che poi diventerà un vero e proprio cult del cinema horror. “Within the woods” non sarà mai distribuito a causa della scarsa qualità video riversata su nastro, il cortometraggio è comunque reperibile in rete.

Sam Raimi e Bruce Campbell sono amici dai tempi del liceo e questo porterà a un sodalizio di grande successo.

Il film in origine doveva intitolarsi su volontà di Raimi “Il libro dei morti” ma fu evitato per non rischiare i problemi con la censura, cosa che è servita a poco visto che il film negli Usa uscì con il divieto ai minori di 18 anni.

Il film nella sua semplicità soffre molto della sua amatorialità soprattutto per quanto riguarda gli effetti speciali, ciononostante rimane un piccolo capolavoro dove Sam Raimi sfodera tutto il suo genio dietro la macchina da presa con inquadrature e movimenti di macchina frenetici che rendono il tutto fluido e veloce. Stessa cosa si può dire per il montaggio, ci troviamo davvero davanti ad un film indiavolato e che lascia senza fiato ad ogni visione.

Queste doti incredibili Sam Raimi se le porterà dietro anche nei film a venire diventando uno dei migliori cineasti americani, da ricordare che il buon Raimi non si è cimentato solo con l’horror, basta pensare al meraviglioso “Darkman”, al dramma/thriller “Soldi sporchi” e alla trilogia di “Spider-man”, tutti film in cui si riconosce la mano inconfondibile del regista.

“The evil dead” uscirà in Italia solo nel 1984 riscuotendo un grande successo al botteghino che spinse la De Laurentiis a produrre il seguito nel 1987 “The evil dead 2” e “Army of darkness” nel 1992.

Ora alcune curiosità sul film:

Nella scena iniziale quando i ragazzi sono in viaggio verso lo chalet notano due pescatori che li salutano, essi non sono altro che Sam Raimi e il produttore del film Robert Tapert.

L’auto su cui viaggiano era una Oldsmobile delta e di proprietà dello stesso Raimi.

Come si può notare guardando il film lo chalet è molto piccolo e chiaramente non poteva contenere tutte le stanze che si vedono durante il film, di conseguenza molte scene furono girate in uno scantinato di proprietà del produttore Robert Tapet e nel garage di Sam Raimi.

Un occhio attento noterà che in alcune scene Bruce Campbell zoppica, questo non è derivato da esigenze di copione ma dal fatto che Bruce si era slogato una caviglia inciampando in una radice.

In alcune scene si nota il poster strappato del film “Le colline hanno gli occhi” di Wes Craven del 1977, Sam Raimi da buon burlone in seguito dichiarò che prese ispirazione dallo stesso Craven che inserì nel film un poster strappato de “Lo squalo” di Steven Spielberg convinto del fatto che Wes Craven in quel modo voleva sostenere che il suo film era più spaventoso del film di Spielberg.

Wes Craven contraccambiò inserendo in una scena di “Nightmare – dal profondo della notte” (1984) il poster di “The evil dead”.

Nel poster americano viene raffigurata una donna che viene presa per il collo da un demone e trascinata sottoterra, tale scena in realtà non è mai stata inserita nel montaggio finale. Nel poster divulgato nel 1984 alla sua uscita in Italia viene raffigurata la casa di Norman Bates nel film di Alfred Hitchcock “Psyco”.

Ad oggi “The evil dead” è ancora considerato da molti come uno degli horror più innovativi del XX° secolo che ha dato il via ad un franchise di grande successo che comprende “La casa 2”, “L’armata delle tenebre” e la serie tv “Ash vs Evil dead” della quale Sam Raimi girerà il primo episodio della prima stagione.

Ora non ci resta che attendere il 2022 per l’uscita del quarto capitolo “The evil dead rise”, un film che, nonostante sia orfano di Sam Raimi e Bruce Campbell, sta destando molta curiosità.

FILMOGRAFIA DI SAM RAIMI

La casa (1981)

I due criminali più pazzi del mondo (1985)

La casa 2 (1987)

Darkman (1990)

L’armata delle tenebre (1993)

Pronti a morire (1995)

Soldi sporchi (1998)

Gioco d’amore (1999)

The gift (2000)

Spider-man (2002)

Spider-man 2 (2004)

Spider-man 3 (2007)

Drag me to hell (2009)

Il grande e potente Oz (2013)

Doctor Strange in the multiverse of madness (2022)

Serie TV:

Rake (episodi 1×01 e 1×04) [2014]

Ash vs Evil dead (Episodio 1×01) [2015]

Dani ironfist

Retrospettiva | Lucio Fulci: I 10 migliori film

Articolo a cura di Dani Ironfist

Sono passati quasi 30 anni da quando in un cinema di seconda visione vidi per la prima volta “Aenigma”, fu il mio primo incontro con il cinema di Lucio Fulci ed erano i tempi in cui i cinema, durante la settimana, proiettavano film a luci rosse o film in seconda/terza visione ed era così facile incappare in film horror usciti anni prima.

Lucio Fulci si affaccia nel mondo del cinema come sceneggiatore per i film di Steno negli anni 50 e come autore di canzoni di Adriano Celentano arrivando poi al suo esordio alla regia nel 1959 con “I ladri” interpretato da Totò.

Nel primo decennio alterna in gran parte musicarelli a commedie con Totò e Franco e Ciccio, arrivando poi al 1969, anno in cui si affaccia per la prima volta al giallo/thriller con “Una sull’altra” (film chiaramente ispirato a “Vertigo” di Alfred Hitchcock), un film che destò molto scalpore e martoriato dalla censura a causa della scena lesbo tra Marisa Mell e Elsa Martinelli, censura che prese di mira Lucio Fulci anche con altri successivi film.

Negli anni 70, dopo una piccola pausa di riflessione derivata dall’insuccesso dell’ottimo “Beatrice Cenci” del 1969, torna al giallo/thriller con il bellissimo “Una lucertola con la pelle di donna” nel 1971, “Non si sevizia un paperino” nel 1972 (la scena dell’omicidio della Maciara è una delle più belle scene di morte nella storia del cinema per il connubio di violenza e melodia con le note di “Quei giorni insieme a te” di Ornella Vanoni che vengono sprigionate da una radio per coprirne le urla) e “Sette note in nero” nel 1977. Tre capolavori che lanciano Lucio Fulci nell’olimpo dei più grandi registi italiani di tutti i tempi. Ai thriller alterna commedie degne di nota come “All’onorevole piacciono le donne” del 1972 e “La pretora” del 1976 (qui non s i può non segnalare che è stato l’unico a mostrare un nudo integrale di Edwige Fenech), due film che fecero molto scalpore negli ambienti politici e giudiziari, passando poi per due western come “I quattro dell’apocalisse” (1975) e “Sella d’argento” (1978).

Il genio visionario di Fulci ha il suo apice nel 1979 con il suo primo horror “Zombi 2” a cui faranno seguito veri e propri cult come “Paura nella città dei morti viventi ” (1980), “L’aldilà” (1981) e “Quella villa accanto al cimitero” (1981), un connubio di violenza e splatter che troviamo anche in una pellicola “disneyana” come “Zanna bianca” ( 1973) che, nonostante sia un film per ragazzi, contiene comunque scene di sangue e cattiveria o nel poliziesco “Luca il contrabbandiere” (1980), film che contiene scene in cui si vedono teste esplodere e di violenza inaudita.

Il 1982 è l’anno del film “Lo squartatore di New York”, il film più violento e feroce girato da Lucio Fulci, tant’è che la pellicola fu molto criticata per l’eccessivo connubio tra sesso e violenza. La pellicola fu anche martoriata da diversi tagli dalla censura. Ma quello che colpisce maggiormente è la descrizione di una New York sporca e marcia che lascia un senso di inquietudine nello spettatore.

Degni di menzione sono anche film come “Black cat (Gatto nero)” (1981), “Manhattan baby” (1982) e “Le porte del silenzio” (1991).

Il nostro consiglio è di buttarvi a capofitto sull’intera filmografia di Lucio Fulci da “I ladri” del 1959 a “Le porte del silenzio” del 1991, la sua mano inconfondibile si vede e si nota in tutti i suoi film. Un regista unico che è stato citato spesso come maestro e fonte d’ispirazione da grandi registi come: Quentin Tarantino, Wes Craven e John Carpenter.

La nostra top ten:

10) UN GATTO NEL CERVELLO (1990)


9) UNA SULL’ALTRA (1969)


8) UNA LUCERTOLA CON LA PELLE DI DONNA (1971)


7) PAURA NELLA CITTA’ DEI MORTI VIVENTI (1980)


6) LO SQUARTATORE DI NEW YORK (1982)


5) QUELLA VILLA ACCANTO AL CIMITERO (1981)


4) ZOMBI 2 (1979)


3) SETTE NOTE IN NERO (1977)


2) NON SI SEVIZIA UN PAPERINO (1972)


1) … E TU VIVRAI NEL TERRORE! L’ALDILA’ (1981)


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Editoriale | Robert Eggers e Ari Aster: due talenti a confronto

ROBERT EGGERS /ARI ASTER (Due talenti a confronto)

La visione del nuovo fantastico film di Robert Eggers, “The lighthouse”, mi ha spinto a buttare giù due righe su due giovani registi che negli ultimi anni si stanno facendo strada nella settima arte, due registi per certi versi innovativi che a mio parere stanno portando una ventata di aria fresca nel cinema odierno.
Nel 2015 Robert Eggers esordisce con “The VVitch” un film cupo ambientato nella New England del ‘600 tra stregoneria ed entità demoniache, girato con attori praticamente sconosciuti, che colpisce soprattutto per la splendida prova degli attori, una fotografia cupa con colori che tendono al marrone e una regia efficace. Un film che inquieta e mette ansia in ogni particolare.
Nel 2019 doveva uscire nelle sale la sua seconda opera “The lighthouse” (proiettato in Italia solo e in esclusiva al Fi-Pi-Li horror festival a Livorno), ma a causa del covid è uscito direttamente in home video.
Ancora una volta Robert Eggers da sfoggio a tutto il suo talento spiazzando pubblico e critica girando un film in bianco e nero e in formato 4:3. Anche qui il risultato è un capolavoro unico che scava nell’animo dei due personaggi guardiani di un faro su un’isola. Dialoghi stupendi e una fotografia ancora una volta di grandissimo livello.
Ari Aster firma il suo esordio nel 2018 con “Hereditary – Le radici del male” (nb: Se vuoi saperne di più c’è una mia recensione su questa pagina), uno dei migliori horror usciti negli ultimi 20 anni con Toni Colette sugli scudi per la sua interpretazione, davvero intensa. Colpi di scena e una gran regia per un film che mette ansia per tutta la sua durata.
Ari Aster si supera un anno dopo con un horror innovativo girato al 90% alla luce del sole, sto parlando di “Midsommar – Il villaggio dei dannati”. Un film magnifico e grottesco che lascia a bocca aperta per la spettacolare fotografia. Dopo “Hereditary” il cinismo del regista in questo film diventa ancora più marcato e atroce, dando vita ad un’opera monumentale tra acidi, droghe e riti pagani. Un film che ha fatto chiacchierare molto dividendo il pubblico. Io sono dalla parte che lo adora e lo reputa uno dei migliori film della storia del cinema.
Per quanto mi riguarda due registi incredibili che in cinque anni ci hanno regalato 4 tra i migliori horror realizzati negli ultimi 30 anni, riportando finalmente il genere a grandi livelli, cosa pazzesca se si pensa che siamo in un periodo dove a farla da padrone sono case infestate, bambole, suore demoniache e jumpscare buttati a caso.
Ed è proprio notizia di questi giorni che Ari Aster sta lavorano al suo terzo film in trattativa con Joaquin Phoneix attore protagonista!

Robert Eggers: The VVitch (2015) / The Lighthouse (2020)
Ari Aster: Hereditary – La radici del male (2018) / Midsommar – Il villaggio dei dannati (2019)

Pubblicato in origine su facebook il 29 novembre 2020