Retrospettiva | Lucio Fulci: I 10 migliori film

Articolo a cura di Dani Ironfist

Sono passati quasi 30 anni da quando in un cinema di seconda visione vidi per la prima volta “Aenigma”, fu il mio primo incontro con il cinema di Lucio Fulci ed erano i tempi in cui i cinema, durante la settimana, proiettavano film a luci rosse o film in seconda/terza visione ed era così facile incappare in film horror usciti anni prima.

Lucio Fulci si affaccia nel mondo del cinema come sceneggiatore per i film di Steno negli anni 50 e come autore di canzoni di Adriano Celentano arrivando poi al suo esordio alla regia nel 1959 con “I ladri” interpretato da Totò.

Nel primo decennio alterna in gran parte musicarelli a commedie con Totò e Franco e Ciccio, arrivando poi al 1969, anno in cui si affaccia per la prima volta al giallo/thriller con “Una sull’altra” (film chiaramente ispirato a “Vertigo” di Alfred Hitchcock), un film che destò molto scalpore e martoriato dalla censura a causa della scena lesbo tra Marisa Mell e Elsa Martinelli, censura che prese di mira Lucio Fulci anche con altri successivi film.

Negli anni 70, dopo una piccola pausa di riflessione derivata dall’insuccesso dell’ottimo “Beatrice Cenci” del 1969, torna al giallo/thriller con il bellissimo “Una lucertola con la pelle di donna” nel 1971, “Non si sevizia un paperino” nel 1972 (la scena dell’omicidio della Maciara è una delle più belle scene di morte nella storia del cinema per il connubio di violenza e melodia con le note di “Quei giorni insieme a te” di Ornella Vanoni che vengono sprigionate da una radio per coprirne le urla) e “Sette note in nero” nel 1977. Tre capolavori che lanciano Lucio Fulci nell’olimpo dei più grandi registi italiani di tutti i tempi. Ai thriller alterna commedie degne di nota come “All’onorevole piacciono le donne” del 1972 e “La pretora” del 1976 (qui non s i può non segnalare che è stato l’unico a mostrare un nudo integrale di Edwige Fenech), due film che fecero molto scalpore negli ambienti politici e giudiziari, passando poi per due western come “I quattro dell’apocalisse” (1975) e “Sella d’argento” (1978).

Il genio visionario di Fulci ha il suo apice nel 1979 con il suo primo horror “Zombi 2” a cui faranno seguito veri e propri cult come “Paura nella città dei morti viventi ” (1980), “L’aldilà” (1981) e “Quella villa accanto al cimitero” (1981), un connubio di violenza e splatter che troviamo anche in una pellicola “disneyana” come “Zanna bianca” ( 1973) che, nonostante sia un film per ragazzi, contiene comunque scene di sangue e cattiveria o nel poliziesco “Luca il contrabbandiere” (1980), film che contiene scene in cui si vedono teste esplodere e di violenza inaudita.

Il 1982 è l’anno del film “Lo squartatore di New York”, il film più violento e feroce girato da Lucio Fulci, tant’è che la pellicola fu molto criticata per l’eccessivo connubio tra sesso e violenza. La pellicola fu anche martoriata da diversi tagli dalla censura. Ma quello che colpisce maggiormente è la descrizione di una New York sporca e marcia che lascia un senso di inquietudine nello spettatore.

Degni di menzione sono anche film come “Black cat (Gatto nero)” (1981), “Manhattan baby” (1982) e “Le porte del silenzio” (1991).

Il nostro consiglio è di buttarvi a capofitto sull’intera filmografia di Lucio Fulci da “I ladri” del 1959 a “Le porte del silenzio” del 1991, la sua mano inconfondibile si vede e si nota in tutti i suoi film. Un regista unico che è stato citato spesso come maestro e fonte d’ispirazione da grandi registi come: Quentin Tarantino, Wes Craven e John Carpenter.

La nostra top ten:

10) UN GATTO NEL CERVELLO (1990)


9) UNA SULL’ALTRA (1969)


8) UNA LUCERTOLA CON LA PELLE DI DONNA (1971)


7) PAURA NELLA CITTA’ DEI MORTI VIVENTI (1980)


6) LO SQUARTATORE DI NEW YORK (1982)


5) QUELLA VILLA ACCANTO AL CIMITERO (1981)


4) ZOMBI 2 (1979)


3) SETTE NOTE IN NERO (1977)


2) NON SI SEVIZIA UN PAPERINO (1972)


1) … E TU VIVRAI NEL TERRORE! L’ALDILA’ (1981)


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