Piggy (2022)

Articolo a cura d Frina

PIGGY (2022)

“Piggy” è un film del 2022, primo lungometraggio della regista Carlota Pereda basato sull’omonimo cortometraggio della stessa regista e vincitore del Premio Gouge, il Premio Forgué nella categoria “miglior cortometraggio” nel 2019.

Cortometraggio che potete vedere qui.

Il film è stato distribuito nelle sale italiane da I Wonder dal 20 luglio 2023. Passato inosservato a causa della sua uscita in concomitanza con “Barbie” il film è stato un tristissimo flop al botteghino ma raccogliendo molte critiche positive dalla stampa e dal poco pubblico che è riuscito a vederlo, poco pubblico anche a causa di misera distribuzione nelle sale. Dalle nostre parti ad esempio non pervenuto.

Dopo esserci sfuggito per poco all’anteprima nazionale del Fi Pi Li horror festival (2022) e come detto in precedenza non pervenuto nelle nostre lande, grazie a Sky Primafila siamo finalmente riusciti a vederlo.

Il film racconta la storia di Sara una adolescente che, durante l’estate, lavora nella macelleria di famiglia. Non ha amici ed esce sempre da sola, poiché le compagne di classe la bullizzano per il suo peso e il suo aspetto fisico.

Dopo l’ennesimo atto di bullismo nei suoi confronti Sara è testimone del rapimento di tre sue coetanee bulle e deve decidere se aiutarle o lasciarle al loro destino e vendicarsi quindi dei soprusi subiti.

Questo film tocca molti temi delicati che riguardano la società in generale e più in particolare gli adolescenti. Viene trattato il bullismo verso le persone obese che è ancora più doloroso se a subirlo è un adolescente perché questo implica molto spesso l’isolamento sociale. A questa età, infatti, anche gli “amici” spesso non osano mettersi contro i bulli per paura di venire rifiutati dal gruppo e subire lo stesso trattamento della vittima che, così, rimane totalmente sola.

Anche la famiglia non è esente da critiche. Ci sono delle realtà in cui la famiglia è un ambiente tossico in cui i genitori non si rendono conto che con il loro comportamento contribuiscono ad aumentare l’isolamento sociale dei figli. La povera Sara viene infatti trattata da stupida in maniera illogicamente severo e non viene spronata in maniera positiva a migliorare la propria forma fisica ma ulteriormente colpevolizzata e derisa. Il tutto è ambientato in un piccolo paesino in cui tutti si conoscono, i pettegolezzi corrono veloci ed è facile prendere il diverso e l’emarginato come capro espiatorio di quello che succede.

Quando ci si trova vittime come Sara si può uscirne del tutto annientati oppure si rischia di diventare noi stessi carnefici, ma c’è anche una terza via e cioè imparare a ribellarsi senza perdere la propria umanità.

Essendo una regista spagnola, Carlota Pereda aggiunge divertenti tocchi surreale: un toro scappato da una corrida locale che viene ricercato dalla polizia e un cane davanti alla stazione di polizia che abbaia ogni volta che Sara ci passa davanti. Questo sembra suggerire perché il confine tra animale e umano sfuma mentre la ricerca dell’assassino costringe Sara a confrontarsi con i suoi demoni e i suoi più bassi istinti di sopravvivenza.

“Piggy” è un horror femminista che trasforma la vergogna del corpo in giochi sanguinosi e l’intensa interpretazione che Laura Galán dona al film lo rende emozionante e mozzafiato in tutto l’arco dei suoi 100 minuti fino ad arrivare ad un finale incredibile pieno di gore e sangue. Il volto sofferente di Laura Galán diventa il vettore di un’enorme empatia da parte del il pubblico, e senza di lei il film probabilmente non funzionerebbe altrettanto bene.

La direttrice della fotografia Rita Noriega cattura scene sudate e claustrofobiche e con l’uso del formato cinematografico 1.33:1 evoca il piccolo paese di Sara con la sua intolleranza nei confronti della diversità, un luogo da cui Sara ha paura di non poter fuggire mai.

In un periodo in cui non si fa altro che parlare di un mediocre film in cui viene trattato con superficialità il tema del patriarcato “Piggy” si distingue per la sua potenza nel parlare principalmente di body shaming e bullismo, il film mostra infatti anche altre situazioni problematiche come quelle famigliari che lasciano molti spunti di riflessione.

“Piggy” è un folgorante esordio di Carlota Pereda che merita tutta la vostra attenzione perché qui siamo veramente di fronte all’anti “Barbie”.

I Wonder ha davvero il senso dell’umorismo

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