La casa – Il risveglio del male (2023)

Articolo a cura di The Crystal Lake Girl

LA CASA – IL RISVEGLIO DEL MALE (2023)

Uscire dalla sala più che soddisfatta era una cosa che non accadeva da tempo. Cosa positiva aggiungerei. Se poi aggiungiamo che era la mia prima “prima”. Direi ancora meglio.

Il film è “La casa – Il Risveglio Del Male”, nuovo capitolo della saga creata da Sam Raimi 40 anni fa più o meno. Saga, che ricordiamo, ha come base sangue a go go. Non ne rimarrete delusi.

 Il film è scritto e diretto da Lee Cronin.

Partiamo col dire che questo quinto film legato alla saga è però slegato da personaggi e storia. Ci sono i “Deadite”, c’è un libro dei morti, ma i personaggi sono “nuovi”. E stavolta, il nostro Ash è donna. Ovviamente se non contiamo il remake.

Dopo una piccola introduzione all’insegna del gore e dello splatter, perché già dai primi minuti è bene mettere in chiaro la linea del film, ci ritroviamo in California. Beth va a trovare la sorella Ellie e i suoi 3 nipoti. C’è però un terremoto e i tre ragazzi trovano uno strano libro nascosto in un buco (la faccio semplice eh!). Ovviamente è uno di quei libri che non vanno aperti, e se ci aggiungiamo dei vinili con delle strane formule incise, abbiamo fatto tombola.

 In pochi muniti ecco che il male si risveglia e va in cerca di qualcuno da possedere e trasformare in quello che conosciamo molto bene, se abbiamo visto i film di Raimi ovviamente.

Ellie è la prescelta e verrà posseduta alla vecchia maniera… Beh un pochino rivista per il tempo e il luogo. Da lì inizierà un vero e proprio incubo per Beth e i ragazzi. Cercare di contenere un Deadite non è una passeggiata. E non è una cosa usuale. Tutto questo in un crescendo di gore non indifferente. Un plauso sicuramente va fatto alla Ellie di Alyssa Sutherland, inquietante ma allo stesso tempo conturbante.

Un film che non si basa solo su jumpscare (sono pochi e non esagerati), che cita il film originale (e non solo, se state bene attenti) con piccoli particolari che lo impreziosiscono.  Un giro sulle montagne russe, dove tutto diventa sempre più rosso e disperato.

E da anche spazio ad un possibile continuo che, se sfruttato bene, potrebbe essere interessante. Per il momento uno dei migliori film dell’anno secondo me.


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