They talk (2021)

Articolo a cura di Dani Ironfist

THEY TALK (2021)

“They talk” è un film del 2021 diretto da Giorgio Bruno, scritto da Stefano Cecarelli e Vinicio Canton, prodotto dalla Bartleybyfilm e distribuito in Italia dalla Vision Distribution.

Il film nonostante sia girato in lingua inglese è una produzione tutta italiana, ambientato nell’inquietante cittadina di Twin Leaks (ogni riferimento a David Lynch non è affatto casuale) e girato completamente in Calabria.

Il film racconta la storia di Alex, un tecnico del suono che durante le riprese di un documentario registra delle strane voci. Alex cerca in qualche modo di trovare un senso a queste voci rivolgendosi a uno scienziato giapponese che studia rumori che sembrano provenire dall’aldilà. A questo punto Alex inizia a rivivere i ricordi d’infanzia trascorsa in un orfanotrofio insieme a due amici ma un’oscura presenza si farà largo tra i suoi ricordi.

Seppur con qualche difetto, il nostro Giorgio Bruno gira un film spettrale dalle atmosfere cupe e inquietanti che hanno la loro forza in una splendida fotografia. La prima parte del film ha una struttura narrativa classica fino ad una finale dove il tutto degenera in una inquietante atmosfera che ricorda vagamente il miglior Fulci. Non a caso Giorgio Bruno cita il regista romano in un paio di momenti come nella scena introduttiva che ai più appassionati ricorderà senz’altro “Quella villa accanto al cimitero”.

Sul piano tecnico il film è ineccepibile, la regia è ottima e attenta nel ricostruire le atmosfere catturando i dettagli di ogni ambiente.

La pellicola non è immune dai difetti e la nota dolente arriva dalla scrittura del film, se da una parte il soggetto di “They talk” risulta molto accattivante e degno d’interesse, il film a mano a mano che scorrono i minuti si perde nel solito thriller già rivisto molte volte e nonostante la suspence e i colpi di scena siano costruiti con mano sapiente spesso il tutto risulta abbastanza prevedibile.

I difetti maggiori si notano in fase di narrazione con il comportamento dei personaggi che in molti casi danno la sensazione di essere fuori luogo, la causa principale a mio parere risiede nel doppiaggio degli attori poco curato rispetto all’aspetto tecnico del film.

Ciò nonostante, “They Talk” darà il suo meglio nella seconda parte grazie anche ad una colonna sonora davvero ottima e onnipresente, questo non è un difetto, anzi, riesce a creare quell’atmosfera plumbea che caratterizza quasi tutta la pellicola.

In conclusione “They Talk” è un tentativo molto coraggioso da parte del regista Giorgio Bruno riuscito in parte ma che non mi sento assolutamente di stroncare del tutto in quanto a livello tecnico il film è davvero ineccepibile nella sua realizzazione e il nostro Giorgio in questa pellicola riversa tutto il suo amore per il cinema di genere, cosa che non va assolutamente sottovalutata.

Sarebbe ora che le case di produzione nostrane inizino un po’ a valorizzare i giovani talenti del nostro cinema, perché il regista catanese è uno di questi e con un budget più cospicuo molto probabilmente avremmo parlato di un altro film.

L’esempio lampante è “Freaks out” ma questa è un’altra storia…

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