Midnight mass (2021)

Articolo a cura di Dani Ironfist

MIDNIGHT MASS (2021)

“Midnight mass” è una serie tv composta da sette episodi e ispirata all’omonimo romanzo di Francis Paul Wilson , scritta e diretta da Mike Flanagan e disponibile su Netflix dal 24 Settembre.

Mike Flanagan è noto per aver scritto e diretto la serie tv di successo “The haunting” e film come “Oculus – il riflesso del male”, “Il terrore del silenzio” e “Doctor sleep”.

“Midnight mass” si snoda in sette episodi che prendono spunto da sette libri della Bibbia, “Genesi”, “Salmi”, “Proverbi”, “Lamentazioni”, “Vangelo”, Atti degli apostoli” e “Apocalisse”.

Dopo il successo di “The haunting”, Mike Flanagan conferma di trovarsi molto più a suo agio in tv raccontando passi della Bibbia trasformandoli in racconti di puro orrore a seconda dei personaggi e trasformando il tutto in un incubo religioso che sfocia nel fanatismo.

Riley Flynn (Zach Gilford) torna nel suo paesino natale dopo aver scontato quattro anni di carcere per aver provocato la morte di una donna in un incidente stradale causato dalla sua guida in stato di ebrezza. La piccola comunità si trova su un’isola remota e conta poco più di 100 abitanti, Riley dovrà fare i conti con il suo passato e quando la tranquillità sembra dietro l’angolo l’arrivo di padre Paul (Hamish Linklater) porterà ad eventi miracolosi e un rinnovato fervore religioso da parte della comunità. Ma per la comunità quale sarà il prezzo da pagare?

Sette episodi conditi da dialoghi e monologhi eccezionali che fanno crescere lentamente l’orrore e offrono molte chiavi di lettura sul tema della religione e i suoi fanatici soprattutto quando i monologhi riguardano padre Paul durante le omelie e l’inquietante figura di Bev (interpretata da una magistrale Samantha Sloyan), personaggio che si candida fortemente come uno dei migliori e inquietanti villain degli ultimi anni e figura essenziale nello sviluppo della trama.

Sicuramente non ci troviamo di fronte ad un prodotto per un pubblico dedito al binge watching, ogni episodio si contraddistingue per la focalizzazione su un personaggio ed è quello che mette in scena Mike Flanagan dove praticamente tutti gli abitanti dell’isola diventano protagonisti di questa lunga discesa verso un delirio collettivo.

Durante i sette episodi non ci sono clamorosi colpi di scena, molte cose vengono spiegate dopo i primi due episodi, questo perché Flanagan si prende tutto il tempo nella narrazione e nella scrittura della sceneggiatura per spiegare tutto quello che vuole, ciò non vuol dire che la trama sia banale come può sembrare anzi, grazie agli avvenimenti che si susseguono cresceranno di volta in volta tutti i personaggi principali.

Trova spazio anche l’islam grazie allo sceriffo del paese e al figlio, entrambi di fede islamica, nonostante viene appena toccato l’argomento durante la serie, è comunque utile a dimostrare nel corso della storia che la bibbia e il corano sono uniti dalla stessa forma e sostanza.

La regia gioca spesso con una fotografia cupa e piena di luci e ombre attingendo molto allo stile di Robin Hardy nel film “The wicker man” con una regia più statica in molti frangenti e dinamica quando si sposta all’esterno delle abitazioni.

Nonostante i monologhi la tensione cresce lentamente dando la sensazione di una lunga scalata fino ad arrivare veloce verso la fine, uno stile romanzato che Flanagan aveva già sperimentato nella seconda stagione di “The Haunting” e qui portato all’estremo in un’opera devota allo stile letterario di Stephen King.

Per quanto mi riguarda, “Midnight mass” è l’opera più completa di Mike Flanagan ma consiglio di avvicinarsi con cautela a questa serie ed isolarsi completamente dal resto del mondo durante la visione, ad oggi “Midnight mass” è uno dei migliori prodotti attualmente presenti nel catalogo di Netflix.