Movie Lovers | Episodio 1×01 “The Whale (2022)”

Articolo a cura di redazione

Movie Lovers è il podcast ideato da Dani IronFist & Frina con discussioni sul cinema a 360°.

In questo primo episodio parliamo di “The Whale”, film diretto da Darren Aronofsky con uno strepitoso Brendan Fraser, vincitore del premio Oscar come miglior attore protagonista.

Potete ascoltarci direttamente sul player qui sotto oppure su Spotify.

Buon ascolto.

Movie Lover” nasce dalla grande passione che abbiamo per il cinema che ad ogni visione di film ci porta sempre a confrontarci su quanto appena visto. Alla fine ci siamo domandati, perché non registriamo le nostre chiacchiere e creiamo un podcast? Detto fatto, ecco come è nato “Movie lover“.

Dani Ironfist & Frina


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L’angelo dei muri (2022)

Articolo a cura di Frina

L’ANGELO DEI MURI (2022)

“L’angelo dei muri” è un thriller drammatico del 2022 di Lorenzo Bianchini, regista e sceneggiatore friulano che mi aveva colpito con il precedente “Across the river – Oltre il guado” del 2013, un film che rielaborava con uno stile del tutto personale archetipi Lovecraftiani e Fulciani. Una vera perla.

In questo film Lorenzo Bianchini ci racconta la storia di un anziano di nome Pietro (Pierre Richard) che viene sfrattato dalla casa dove ha vissuto per la maggior parte della sua vita ma non la vuole lasciare. Si crea quindi un nascondiglio costruendo una doppia parete in fondo a un corridoio. Deve quindi riuscire a non farsi scoprire dagli agenti immobiliari e dai potenziali nuovi inquilini per non dover abbandonare la casa.

La vecchia casa non aiuta a non fare rumore ed è sicuro uscire solo la notte quando non si rischia di fare incontri indesiderati.

A un certo punto arrivano le nuove inquiline, una mamma con la sua bambina Sanya che, pur avendo una malattia gli occhi che la sta rendendo cieca, viene lasciata spesso a casa da sola. La piccola Sanya è l’unica ad accorgersi della presenza di Pietro e, nella sua fantasia di bambina, è convinta che si stratti di un essere magico e soprannaturale che vive all’interno dei muri. Un essere buono che lei soprannomina “L’angelo dei muri”.

Fino a qui tutto appare molto semplice e lineare ma non tutto è come appare. Apparentemente i problemi che affliggono Pietro sembrano essere principalmente pratici ed economici ma in realtà la sua afflizione più grande deriva dal passato e dai sensi di colpa per gli errori commessi. Molto probabilmente il vero motivo per cui l’uomo non vuole lasciare quella casa sono i ricordi del passato che coinvolgono persone per lui importanti che non è pronto a lasciar andare. Sono ricordi dolorosi ma il dolore e il senso di colpa sono le uniche cose che gli rimangono di loro e, per questo, non è mai riuscito ad andare oltre e ad andare realmente avanti con la propria vita.

La casa stessa è diventata un ambiente ostile, tutt’altro che accogliente. Percepiamo tutto il disagio vissuto da Pietro all’interno del nascondiglio e la paura di essere scoperto quando si arrischia a uscire all’esterno. La casa sembra quasi non essere nemmeno in grado di proteggere i propri abitanti dall’ambiente esterno con il vento e le intemperie che si ostinano a irrompere attraverso le finestre. È una cosa fine a sé stessa o una metafora dell’incapacità di Pietro di proteggere le persone che ama?

Per dare una risposta a questa domanda noi consigliamo di guardare il film. Sicuramente non leggero dal punto di vista emotivo ma molto interessante.

Tutto questo è “L’angelo dei muri” un film che trasuda tanto amore per il cinema da parte del suo autore, un’opera che conferma tutto il potenziale talentuoso del regista di Udine, perché questo è un film che ti entra nel cuore e ti scuote dal profondo. Spero che tutti quelli che si dichiarano cinefili prendano in considerazione quest’opera perché Lorenzo Bianchini si merita tutta l’attenzione possibile da parte di pubblico e addetti ai lavori.

Il miglior film italiano del 2022.


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Scream VI (2023)

Articolo a cura di The Crystal lake Girl

SCREAM VI (2023)

Nel 1996 con Scream, Wes Craven ha dato una scarica di defibrillatore allo slasher, e lo ha riportato in vita. Che poi sia sopravvissuto senza ottenere i fasti degli anni d’oro, è comunque un risultato.

 Scream è un film importantissimo per il genere, ma non è questo il luogo per approfondire.

Il 9 marzo è uscito il sesto capitolo, di quella che ormai è una saga consacrata. Senza troppi preamboli, abbiamo quasi abbandonato il cast originale, ormai c’è solo Courtney Cox, e ci dirigiamo ufficialmente verso una nuova era.

Sydney Prescott ha passato il testimone l’anno scorso. E personalmente, anche se con una punta di tristezza, l’ho trovato più che giusto. Quello che vediamo in questo sesto capitolo, è il tentativo delle sorelle Carpenter di trovare la pace dopo gli eventi dello scorso film.

 Cosa impossibile ovviamente.

 Ghostface le troverà anche a New York, dove si sono trasferite e comincerà a perseguitarle uccidendo chiunque sia loro vicino. Un Ghostface davvero violento ed efferato, forse ancora di più che nel capitolo precedente.

 Sangue e budella si vedono molto più frequentemente, restando sempre in ambito slasher si intende. Come al solito nessuno è al sicuro e non ci si può fidare di nessuno.

 La caccia alla scoperta di chi sia Ghostface, si mescola al ritmo del film, molto serrato e che non lascia respiro tra un agguato ed un altro.

Anche in questo caso la citazione all’ horror old school è quasi onnipresente, ma non è opprimente. E ho trovato il tutto inserito in maniera consona e non a casaccio tanto per fare i fan boy. Il criterio c’è e si vede. Un piano che per il momento, a mio avviso, sta funzionando bene e ci porterà con curiosità al prossimo capitolo.

 Un piano che mescola, sfumati, i capitoli precedenti con i nuovi, li amalgama e piano piano crea una continuità ben studiata. Capisco sicuramente chi non apprezza perché affezionato all’idea originale, e non li biasimo.

 C’è da ammettere però, che siamo di fronte a dei buoni prodotti, che non solo ci ricordano il passato, ma che creano un ponte che ci accompagnerà nel futuro, creando una continuità che non guasta. Operazione che non è riuscita con altre saghe (di cui non parlerò in questo articolo perché non è pertinente né giusto fare paragoni) secondo me.

In conclusione ho apprezzo molto questo capitolo, ed è un sollievo per me vedere che almeno in questo caso, si sia fatto un lavoro che può mettere d’accordo sia i vecchi fan che chi si approccia solo ora alla storia. Quindi divertimento assicurato con anche un buon criterio di realizzazione.


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The Offering (2023)

Articolo a cura di The Crystal lake girl

THE OFFERING (2023)

Il primo film in sala quest’anno per me, è “The offering”,  horror sovrannaturale americano diretto da Oliver Park.

Seguiamo così Arthur e la moglie Claire, che tornano a casa del padre di lui, un ebreo praticante e molto severo, con cui Arthur aveva perso i contatti.

 Il padre di Arthur è proprietario di una casa funeraria e, quella stessa notte, viene portato il cadavere di un uomo che si è suicidato. Le cose si complicano in quanto l’uomo morto ha fatto un pasticcio evocando un demone, che ora si metterà a perseguitare Arthur e la sua famiglia.

 Soprattutto la moglie Claire, che è incinta della loro prima figlia. Arthur dovrà riuscire a capire come fermare il demone.

Tutto nella norma insomma.

 Il film scorre abbastanza bene, c’è da ammetterlo, e lo scenario è quantomeno inquietante, sia l obitorio sottostante, che la casa, cupa e inquietante anch’essa.

 Il resto però è abbastanza telefonato, dai jumpscare, immancabili in questo tipo di pellicole, allo svolgimento della storia che è molto prevedibile.

 Il tentativo poi di plot twist (e sinceramente non sono sicura fosse un tentativo di plot twist) finale funziona, ma non da nessuna svolta vera e propria alla pellicola.

Visto da un punto di vista più analitico, sembra quasi che Oliver park voglia portare i personaggi ad un livello “umano”, agendo esattamente come farebbe chiunque in una situazione normale, e non da super eroi, come capita in molti altri film di tipo sovrannaturale. Senza fare troppi spoiler : pensate a cosa potrebbe succedere se vi trovaste a dover combattere un demone.

 Credo la risposta sia scontata.

Sicuramente un film che può andare benissimo per un pubblico poco esigente ed amante dei salti dalla sedia. Forse un po’ meno per chi cerca un altro tipo di stimolo da un film dell’orrore.


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