X – A sexy horror story (2022)

Articolo a cura di Dani Ironfist

X -A SEXY HORROR STORY (2022)

Mi fa sempre enormemente piacere constatare come un grande maestro come Tobe Hopper detti ancora legge nel 2022, si perché in questo nuovo film di Ti West sono molti i richiami ad un certo tipo di cinema horror degli anni ’70 e al suo grande capolavoro “Non aprite quella porta”.

Sono passati quasi 10 anni dall’uscita dell’ultimo film horror di Ti West, “The sacrament” (2013), un found footage che racconta del massacro di Jonestown. Prima di allora il giovane regista statunitense si era già fatto un nome con alcune pellicole di notevole spessore come “House of the devil” (2008) e “The Innkeepers” del (2011).

Dopo la parentesi western con l’ottimo “Nella valle della violenza” del 2016, Tim West torna all’horror e lo fa con uno slasher a dir poco sorprendente.

In “X” il sesso assume la chiave centrale nel contesto narrativo del film e Ti West ce lo dimostra da subito nella prima scena dove un televisore lasciato acceso trasmette il discorso di un “conservatore” che demonizza con tono aggressivo l’ascesa del porno e la totale libertà sessuale nella quale la società sta progredendo.

Siamo infatti nel 1979, una giovane troupe decide di girare un film per adulti nelle zone rurali del Texas, ma l’anziana coppia che ospita i ragazzi in una fattoria isolata e indisturbata, comincia a nutrire un interesse lascivo per i giovani attori. Durante la notte, questo interesse morboso esploderà in tutta la sua violenza e terrore.

In questo film viene trattato in maniera non banale il tema della decadenza fisica della vecchiaia che può portare a provare invidia e rabbia nei confronti dei ragazzi che vivono la loro giovinezza e bellezza in maniera sfrontata e disinibita. Questa rabbia, data dallo scollamento tra quello che vorrebbe fare la mente e quello che consente il corpo ormai in decadenza, sfocerà in azioni sempre più violente e cruente.

Ti West grazie anche al supporto della A24 riesce a mettere in scena un film che conquisterà fin da subito lo spettatore complice anche le meravigliose atmosfere anni ’70 e un connubio tra sesso e terrore che non si vedeva da molto tempo. Una fotografia sporca ti fa respirare quell’aria afosa che pervade quelle zone del Texas con la regia di Ti West che riesce a creare anche momenti di tensione molto alti e di questo va dato atto al regista statunitense visto anche le sue doti ormai consolidate.

Considerando che negli ultimi mesi sono usciti diversi film tratti da franchise di successo come “Halloween”, Scream” e, appunto, il sequel di “Non aprite quella porta”, essi soffrono molto del fatto di rivolgersi troppo alla fan base con risultati molto deludenti e a tratti banali e scadenti.

Ti West al contrario nonostante si rifà molto agli slasher sopra citati riesce a distinguersi creando un film divertente, violento e scomodo con tutto il cast in grande forma con Mia Goth sugli scudi nel doppio ruolo protagonista e antagonista.

In conclusione “X – A sexy horror story” riesce nel suo intento di far divertire lo spettatore lasciandogli addosso anche un briciolo di nostalgia e commozione e il tutto condito da una meravigliosa colonna sonora, violenza, battute e meta-riferimenti, a completamento di tutto qualche scena di nudo per rendere felice il pubblico.

Il film è attualmente in sala grazie alla Midnight factory, realtà da sempre attenta alle uscite di qualità e presto uscirà anche il prequel “Pearl”, sempre diretto da Ti West e che ci racconterà la vita di “Pearl” l’anziana antagonista di “X – A sexy horror story”.


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Thirst (2009)

Articolo a cura di Frina

THIRST (2009)

Con “Thirst” siamo forse di fronte al film meno noto di Park Chan-wook, straordinario regista coreano conosciuto ai più appassionati per la trilogia della vendetta (“Mr.Vendetta”, “Old boy” e “Lady vendetta”).

Il film è un horror vampiresco tanto sofisticato quanto morboso in ogni sua sequenza con la coppia di attori, Son Kang-ho e Kim Ok-bin, autori di due prove monumentali.

Sang Hyeon è un prete molto amato nel suo paese che, un giorno, accetta di partecipare a un esperimento di ricerca per trovare la cura a un virus letale. Il prete, in seguito a una cura sperimentale, riesce a sopravvivere alla malattia diventando però un vampiro. Questa trasformazione lo cambia profondamente e, in seguito, si innamorerà della moglie insoddisfatta di un suo amico con la quale verrà iniziato al sesso in un rapporto focoso e morboso che avrà su entrambi effetti devastanti.

Sang Hyeon si trova così a dover reprimere le sue pulsioni di vampiro e far fronte alla sua sete di sangue cercando in tutti i modi di estinguerla cercando di non recare danno agli altri.

Ciò che salta subito all’occhio è la tecnica, veramente notevole, del regista di Seul esaltata da una fotografia eccezionale, con una cura maniacale per ogni dettaglio mostrandoci tutto ai nostri occhi, sesso, depravazione e sangue a volontà.  

Il film segue l’evoluzione fisica e psicologica dei due protagonisti e pochi altri personaggi si inseriscono nella storia. Anche se si tratta di una storia di vampiri è molto importante la parte psicologica, e i rapporti non sempre sani tra i vari personaggi. Abbiamo una madre dalla generosità falsa e manipolatoria che aiuta gli altri solo per metterli nella condizione di essere in debito a vita (un personaggio che risulterà veramente odioso), un figlio malato e mammone che non ha la minima autonomia senza la moglie e la madre e infine una ragazza cresciuta in un ambiente tossico e opprimente che farebbe di tutto pur di uscirne e avere una vita più appagante. Alla fine, risulterà essere uno dei personaggi più complessi e interessanti del film, difatti l’entrata in scena di Tae-ju, interpretata dalla bravissima Kim OK-bin, si rivelerà uno di punti chiave del film che porterà a degli sviluppi imprevedibili.

Park Chan-wook, dopo le sue esperienze con il cinema noir, mette in scena un film horror molto particolare nel suo complesso con un profondo significato. Il talento del regista viene fuori in maniera incredibile nel riuscire a raccontare in maniera originale una storia classica di vampiri ispirandosi per certi versi al capolavoro di Francis Ford Coppola, ovvero “Dracula di Bram Stoker”.

Un film assolutamente da non perdere se amate l’horror, uscito da poco in Italia grazie alla Midnight Factory.

Nonostante il film sia del 2009 è arrivato da noi solo nel 2022 a dimostrazione che noi siamo quelli che arrivano sempre dopo e non di poco.

Vi consiglio di recuperare tutta la filmografia di questo straordinario regista a partire dalla trilogia della vendetta che in questi mesi sta venendo pubblicata, sempre dalla Midnight Factory in bellissime edizioni.

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Studio 666 (2022)

Articolo a cura di Dani Ironfist

STUDIO 666 (2022)

Dite la verità, quante band in studio hanno sognato o immaginato di decapitare i propri compagni di band con un piatto da batteria? Non vi preoccupate, Dave Grohl e i Foo Fighters con “Studio 666” hanno trasformato i vostri sogni in realtà cinematografica.

Dopo aver diretto due documentari, “Sound city” (2013) e “Sonic Highways” (2014), Dave Grohl si scatena in questa horror comedy diretta da BJ Mc Donnell e interpretata dagli stessi Foo Fighters nel ruolo di loro stessi.

Dopo anni di successi i Foo Fighters iniziano a soffrire di mancanza di ispirazione e grazie al loro manager per ritrovare la creatività persa trovano sistemazione in uno studio di registrazione all’interno di una misteriosa casa dove anni prima c’è stata una mattanza, una band dal nome “Dream Widow” veniva sterminata.

Il nome della band viene preso dal titolo del disco omonimo realizzato da Dave Grohl nel corso del 2021 e “Studio 666” è stato realizzato anche con l’intento di accompagnare con il film l’uscita discografica.

La storia è classica ma “Studio 666” è un horror con alcune trovate ad effetto che vi farà divertire e riportare indietro agli anni 80, durante il film sono infatti molti i riferimenti alle pellicole cult anni 80, da “Morte a 33 giri” a “Rock N’Roll nightmare”.

“Studio 666” è un onesto tributo al cinema horror anni 80 e sono molte le somiglianze con i due “Evil dead 2” di Sam Raimi e come era capitato ad Ash anche il buon Dave Grohl dovrà fare i conti con la potenza malvagia del Necronomicon, eh sì, avete letto bene!

Il film è stato girato interamente nella villa in cui Foo Fighters hanno registrato il loro ultimo album del 2021, “Medicine at midnight”.

 Era facile cadere nella mediocrità, invece il buon Dave ci regala una pellicola che vive praticamente di vita propria tra schizzi di sangue, decapitazioni e quanto altro per la gioia di ogni maniaco dell’horror e, nonostante sia povero a livello di trama, “Studio 666” diverte e fa crescere l’attesa per la carneficina finale bilanciando perfettamente l’horror con la commedia.

Purtroppo si nota chiaramente che i nostri non sono dei veri attori, il loro lato comico lo si intuiva da alcuni video dei Foo Fighters (“Big Me” è un esempio) e il fatto di aver girato molti videoclip li fa sentire a loro agio davanti le telecamere ma la recitazione è chiaramente dilettantistica. Ciò comunque non incide molto sul film ed è proprio Dave Grohl l’unico che riesce a tenere in piedi tutto il film imitando in molti casi Bruce Campbell (“Evil dead 2”).

I Foo Fighters si sono divertiti un sacco nel realizzare “Studio 666” lo si nota e soprattutto sono supportati da una parata di stelle che ogni tanto appaiono in numerosi camei, tra i quali vediamo Kerry King (chitarrista degli Slayer), Lionel Richie, Jeff Garling, Jimmi Simpson, Will Forte, Jenna Ortega e la leggenda dell’horror, John Carpenter che, oltre a comparire in alcune scene, ha composto il tema portante del film.

BJ Mc Donnell dopo l’ottimo “Hatchet III” e alcuni videoclip girati per gli Slayer mette in scena un film che diverte con all’interno scene di puro horror con decapitazioni, squartamenti e torture varie. Questo è “Studio 666”, una spassosa horror comedy che omaggia il cinema horror degli anni ’80 il cui riferimento al secondo capitolo di “Evil dead” (“La casa 2”) di Sam Raimi è costantemente presente durante tutta la durata del film con alcuni camei incredibili che faranno impazzire i fans dei Foo Fighters ma anche di chi come me non ha mai apprezzato la loro proposta musicale, nel secondo caso ad ogni modo godrete nel vedere numerosi demoni che massacrano la band americana.